WhatIsTheMatrix.IT – Il Sito Italiano su Matrix

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A bordo della OLIMPUS

Sala dell'Operatore
*La mia mente deve essere libera...*

Snake si stende sul lettino. Sistema saldamente i piedi negli agganci. Lentamente e con cura scoglie la benda sulla fronte, appoggia il capo e chiude gli occhi.
Sente il Capitano connettersi. Il freddo suono dell'aggancio provoca un sussulto.

*Dio, tocca a noi. Farà male'*

Ermes si avvicina al suo lettino, prende lo spinotto in mano. Snake lo guarda negli occhi, e nota uno sguardo rassicurante, quasi a comunicargli affetto, come se volesse dirgli "Tranquillo, finirà presto e io sarò con te"

All'improvviso un dolore acuto alla testa. Snake serra i denti, le mani stringono con forza i braccioli e la schiena si inarca sulla poltrona.
E poi... quando apre gli occhi...

Dentro il programma

Quando apre gli occhi ha davanti a sè Zeus. Un completo nero lo avvolge come metallo liquido, viscido, sdrucciolevole, imprendibile come lui.

*Questa è Matrix*

Si osserva. Non indossa più i panni logori di Zion, ma un completo nero che evidenzia la sua importante figura. Osserva la gente camminare accanto a loro, come se non li vedessero vanno avanti per la loro strada, e il gruppo, come fantasmi, è lì immobile.

*Un tempo noi eravamo loro... Oh Arthur, grazie per avermi mostrato la realtà... Sì, io sono diverso, io ho potuto scegliere, ho conosciuto la menzogna e so che tutto questo è un programma...*

Al primo schiocco di dita degli agenti compaiono e puntano le pistole alle tempie dell'equipaggio... Snake di colpo si accuccia, le braccia a proteggere la testa. Poi, sono immobili, come fotogrammi. Il loro volto è freddo, senza espressioni, con una lieve sfumatura spietata.
Ed ecco il loro Capitano, che con una dinnocolata agilità fa fuori i nemici. Sempre di più Snake prova una forte ammirazione per lui e si rende conto della fortuna che ha avuto nell'essere stato assegnato alla Olimpus.

Sala dell'Operatore

Snake apre gli occhi, riesce ancora a sentire su di lui la strana sensazione dello scollegamento, quella forza che lo trascina verso l'alto, come una nuova nascita.

<<Come è andata ragazzi'>>

<<E' stato stupefacente, il ritorno è come svegliarsi da un sogno improvvisamente... Complimenti Capitano per la sua dimostrazione...e accolgo subito il suo invito per la specializzazione alle armi da fuoco, ho sempre desiderato diventare un ottimo cecchino...>>

Sala dell'Operatore

Il capitano sussurra qualcosa all'orecchio di Ermes, gli sorride e gli dà una pacca sulla spalla. L'operatore annuisce prontamente, prende un dischetto denominato "test 1" e lo inserisce nel computer.
Le facce delle reclute sono tra il teso e l'incuriosito, la voglia di cominciare è tanta e il capitano non può certo lasciare il suo equipaggio troppo in attesa.

*Era ora che si cominciasse!* è il primo pensiero di Iris. La matrice non era affatto un ricordo lontano e rivedere quegli ambienti finti le procurava una leggere emozione. Non l'emozione di vedere una cosa che si ama quanto l'emozione di vedere una cosa che si conosce con occhi nuovi, consapevoli.

Mentre Ermes prova il programma test 1, il capitano inizia a dare qualche nozione teorica ai ragazzi.
Parla di spinotti, di collo, di connessione e dei programmi di simulazione.

*Dunque, non è molto diverso dal pod.. anche lì avevamo i nostri bei cavetti infilati da tutte le parti.. brrr.. mi vengono i brividi solo al pensare alla capsula! Però questa è una situazione diversa. Io so di entrare in un programma di simulazione, so che ciò che vedrò è reale solo nella mia mente e so che il mio corole-playero è libero, quindi niente problemi! Un piccolo sacrifio per una grande missione*

I monitor mostravano sempre la stessa identica cosa: il codice verde pioggia.. numeri, kanji, hiragana e katakana, lettere romaniche. Tutto in rapida successione, ognuna di qelle strisce era un particolare fondamentale di una reltà fittizia. Ogni striscia poteva essere un'anima imprigionata, un gatto non vero, un vento mai soffiato.

Il capitano continua a parlare e fa presente una cosa importantissima. La mente in The Matrix deve essere libera per poter piegare le false regole a proprio piacimento, altrimenti si torna indietro, si torna a farne parte.

*Spero di riuscirci...fallire sarebbe troppo doloroso*

Ermes, sempre impegnato sul programma, annuisce a queste frasi e Zeus, con un tono che si può usare solo tra veri amici, gli fa presente che sarebbe ora di incominciare a lavorare.
L'operatore, alzando il pollice destro, si gira verso l'amico e gli fa vedere un dischetto con scritto a fronte "Streets". E il dischetto viene inserito.

Zeus dà le ultime raccomandazioni prima di far entrare tutti nel programma. E' un semplice test di adattamento, subito dopo si passerà a qualcosa di più impegnativo.
Le reclute vengono invitate a sedersi sulle poltroncine.

Iris si stende piano su quel lettino tanto simile alla poltroncina di un dentista.
*ho sempre odiato i dentisti...però qua non ci sono trapani e trapanetti fortunamante*
La seggiola era comoda, morbida al punto giàsto e se non fosse stato "lavoro" forse un pisolino l'avrebbe anche fatto.

*mam, mia...che proverò' come sarà' Ho il cuore che mi batte all'impazzata*

Dentro il Programma

Per un attimo è divantato tutto nero, poi tutto bianco ed infine Iris si accorge di avere gli occhi chiusi e di essere in piedi. Almeno così sembrava.

*Oddio, sono dentro* Pensa aprendo piano piano gli occhioni grigi. Osserva "il panorama" e nota gli altri suoi compagni e il capitano che spicca per il suo abbigliamento.
Sono in una strada, una perfetta strada della matrice.
Il capitano ha decisamente un'aria diversa vestito in quel modo, un pò cow boy per via del cappello, un pò dark per tutto il resto.
Iris osserva anche sè stessa: jeans neri, stivali neri con tacco in metallo, scamiciato a collo alto nero e maniche nere. E finalmente i capelli: neri e lunghi come una volta.. Peccato che sono finti.

C'è gente per la strada, tanta gente tutta apparentemente ugule. E il capitano parla come un vero leader di tutto ciò che circonda loro e del loro essere diversi.

*E' vero. Noi siamo diversi. Siamo consapevoli, siamo liberi, siamo in grado di piegare questo mondo se lo vogliamo. Oddio.. questo è il mondo in cui ho finto di vivere per tutto questo tempo.. e ora sono qua, libera col dono di conoscere la verità.*

Il capitano ad un certo punto chiede se va tutto bene. Iris annuisce. Paradossalmente si sente forte.
A diversi cenni positivi, Zeus schiocca le dita e all'improvviso diversi uomini in giacca e cravatta con una specie di auricolare fanno capolino di fronte ai presenti puntando loro una pistola alla tempie.
Un altro schiocco.
*E' tutto fermo.. Dio come vorrei spaccare la faccia a questo essere che mi sta alla destra..*pensa stringendo i pugni.

Zeus illustra ai presenti i simpatici personaggi: gli agenti.
*Non sono proprio imbattibili' Ah..buono a sapersi, ci sarà da divertirsi allora. Oddio forse non so se riuscirò a tenerli a bada.. ma ci posso provare! Non ho scelto armi per caso.."

POi ognuno di loro rimane addossato al muro.
Uno spettacolo formidabile di fronte ai loro occhi: Zeus dava dimostrazione della sua maestria.

Un agente si muove, il primo. Zeus ne segue imovimenti, prende la mira, spara.. e l'agente è in fumo nel vero senso della parola.
Zeus sogghigna un pò e prende da sotto al soprabito un mitragliatore di media lunghezza.
Un secondo agente inizia a muoversi e Zeus inizia a sparare tutt'altro che a caso. Ogni colpo ha una precisa traiettoria e così facendo, grazie alla sua immensa esperienza, allontana l'agente sino a portarlo in mezzo alla strada dove viene investito.
*ehehe.. ben fatto..!*

La dimostrazione è finita. Zeus chiama Ermes..

Sala dell'operatore

Di nuovo nero e poi bianco.
*Sono stesa sul lettino... è tutto finito... che cosa strana!* pensa aprendo gli occhi.
Il collo è indolenzito, tutto il corole-playero lo è.
La ragazza guarda tutti i presenti.. Canon, Zeus ed Ermes per primi.
Il capitano chiede com'è andata questa piccola prima avventura.

<<Beh.. francamente mi sento un pò spaesata.. Però mi sento bene e credo che sia andato tutto alla perfezione..quando si ricomincia!'" risponde con un immenso sorriso.

canon è la prima a sedersi. poi gli altri.
*resto solo io*
si avvicina alla poltrona e si siede
non gli era mai piaciuta la pelle come materiale da rivestimento... quando si suda diventa tutta appiccicaticcia...
*ecco ermes*
l'operatore armeggia dietro di lei e le infila uno spinotto sul retro del collo. lei sembra reagire con uno spasmo ma il movimento dura solo un istante. vorrebbe alzarsi per aiutarla ma vede che subito il suo corole-playero si rilassa.
si avvicina a lui ermes, sente dei rumori ma non lo può vedere.
tocca a lui... sente lo spinotto entrargli per il primo centimetro e poi non sente più niente
si ritrova per le strade di una città con gli occhi chiusi
sente gli altri parlare
*meglio che apra gli occhi, che figura da beota sto facendo...*
apre gli occhi e si trova in una strada affollata. un tizio lo urta
*quanta gente. beh, il dischetto non si chiamava streets per niente*
*beh non è poi tanto diverso da come lo ric... *
il comandante schiocca le dita... alcuni uomini si fermano
*accidenti, agenti!*
ascolta il capitano parlare
* come nn sarebbero battibili' *
segue una descrizione degli agenti
*sarebbero come noi' non so se sia un bene o un male*
a un comando di zeus il primo agente agisce...
theStranger guarda un attimo l'agente, poi sente armeggiare zeus dietro di lui, immagina che abbia estratto un'arma ma nn può immaginare che l'arma sia un lanciagranate..
* ma da dove l'ha tirato fuori *
e mentre pensava questo il comandante faceva già fuori al primo colpo il primo nemico
si ripete la sequenza di prima: al comando di zeus si attiva l'altro nemico.
*questa volta zeus cosa s'inventa' sta armeggiando sotto l'impermeabile, vediamo cosa tia fu.... cosa' un mitra'*
stupefatto osserva l'agente spostarsi verso il centro della strada sotto i colpi sapienti di Zeus.
theStranger alza la mano dice <<ciao ciao...>> all'agente che in quell'istante viene investito da un camion...
sente il comandante dire con aria felice "Il corole-playero a corole-playero è anche utile, ma ve ne parlerò un'altra volta' Il discorso è diverso. ERMES, TORNIAMO"
*uffa, il corole-playero a corole-playero è nella seconda lezione' vabbè, si ritorna sulla nave*
e prima di finire la frase, o meglio il pensiero, si ritrova seduto di nuovo sulla poltrona in pelle.
*sono di nuovo sull'hover. però, che emozione.... ANCORA!!!*

Il comandante ascolta le risposte delle visibilmente scosse reclute. Sorride beffardo, poi incrocia le braccia dopo un lungo respiro e dice:

<< Ho visto la registrazione della vostra performance' Devo dire che non è andata niente male. Mi aspettavo forse più concentrazione da te, thestranger, ma per il resto tutto bene'>>

Guarda negli occhi ogni singola persona che gli stava davanti. I suoi piccoli occhi azzurri, piccoli quanto fessure, scrutano e mirano preciso alle pupille di chi gli sta davanti. Dopo essersi fatto un'idea su ognuno, aggiànge,aggrappandosi a due tubi collegati al soffitto che pendevano dall'alto:

<< La disinfestazione che ho fatto prima con le armi era solo una dimostrazione'. Poco valida oserei dire. Introdurre il concetto di agente fin dalla prima lezione, e farvi abituare all'aria di The Matrix sin da subito' Questi erano i miei obbiettivi, e vedo che'.>>

Annuisce, abbassa lo sguardo guardandosi la punta delle scarole-playere. Chiude gli occhi, e comincia a riflettere.
Ermes prende parola.

<< Vi chiederete come mai il vecchio bisonte non vi faccia fare le cose divertenti che ho in serbo per voi' Beh, lui è vecchio stampo, sapete' Un perfettouomo delle montagne...>>

Sorride, dando una gomitata al bacino di Zeus [ giàsto lì la poteva dare]'

<< Beh, preferiamo prima farvi capire cosa è matrix, e poi passare alle fighettate che si possono imparare quando si vuole' La teoria, ragazzi' la teoria'. Vi salva questo qua.>>

Si schiarisce la voce, arrossendo. Mentre dice le ultime parole, batte il dito sulla tempia. Poi di scatto si gira su se stesso, e torna a smanettare col computer.

Il Capitano, riaperti gli occhi, prende parola:

<< Dice bene il bamboccio'.
Faremo un altro pochino di programmi di simulazione di matrix, e poi entreremo in matrix. Indi si comincia con l'addestramento pratico'. Che ci volete fare'>>

Mentre stava controllando i dischetti, Ermes ironicamente aggiànge:

<< Già, che ci volete fare se avete un capitano vecchio bacucco'>>

<< E smettila co' sto vecchio bacucco e fila a lavorare' Che domani dobbiamo lavorare seriamente' Ragazzi, tutti a nanna, nelle vostre camere. Avete lavorato sodo, e vi meritate un po' di riposo'. Ho una vasca da bagno nella stanzetta in fondo al corridoio dei vostri alloggi, ove poi è situato anche il bagno che è in comune. Il mio alloggio è il primo a destra per qualsiasi evenienza. Quello di Ermes subito dopo il mio. Buonanotte, e sogni di ferro>>

Dando una manata al muro. Poi passa davanti alle reclute, e pesantemente si fa strada, arrivando prima alla diramazione, poi al suo alloggio. Finalmente riposo.

OOC:
ragazze [ e ragazzi..], la serata non è finita ' quindi potete ancora [ se volete] passarvela postando le vostre azioni... Poi il capitano è taaaanto solo... 😉

Sala dell'operatore

Canon ascolta il capitano parlare.
*Cavolo che trauma.... però il capitano sembra soddisfatto, io spero di riuscire ad adattarmi.....*
Tira un sospiro di sollievo, si entiva stranamente più leggera.
*Ok, sono stanca morta ma ciò nonostante non credo che prenderò sonno facilmente...*
<<Va bene, se per voi va bene io mi prendo il secondo a sinistra, mi metto proprio al centro, è più agevole....>>
Non nota segni di scontento, e decide di accomodarsi.
<<Va bene ragazzi, io vado a dare un'occhiata al mio alloggio, mi do una systemata, ma non so se ci conviene andare a dormire subito....>>
Si gira e si avvia alla porta del suo nuovo alloggio.

Alloggio di Canon
La stanzetta sembra comoda, è piuttosto piccola, c'è un lettino e due scaffaletti scaffaletti sopra di esso. Ciò nonostante sembra confortevole.
*Bene..*
Non ha voglia di fare molto, quindi schiaffa la valigia sotto al letto e mette i suoi modellini e l'attrezzatura per la costruzione su uno scaffaletto. I modellini pronti li mette sullo scaffalino di sopra.
*Ok, direi di tornare dagli altri. Forse sono anche loro nei loro alloggi... beh adesso do un'occhiata*
Si avvia verso la sala dell'operatore, dove aveva lasciato gli altri, speranzosa che ci sia ancora o di nuovo qualcuno.

Snake ha appena concluso una giornata faticosa e difficile, non se la sente di rimanere alzato ancora, non vede l'ora di sdraiarsi e cercare di riordinare le idee...
Si congeda dal Capitano e dagli altri membri del gruppo e si avvia al suo alloggio.

Alloggio di Snake

Il primo alloggio sulla sinistra è ancora libero... Snake decide per quello. La sua stanza è piuttosto piccola, con una brandina lungo il lato destro. Sistemate con cura sul letto ci sono due coperte e un cuscino.Alla parete opposta sono attaccate due mensole ed un gancio appendiabiti; nell'angolo un piccolo armadietto di metallo.
Appoggia il suo zaino ai piedi della branda, lentamente si sfila la maglia e rimane a torso nudo. Finalmente può sdraiarsi, è stremato, la tensione e le emozioni di oggi l'hanno provato.
Le braccia incrociate dietro la nuca, lo sguardo fisso sul soffitto...Poi improvvisamente si tira sù, decide di aprire lo zaino; toglie con cura i libri che aveva portato con sè, le foto dei suoi famigliari...

*vediamo queste dove le posso mettere'...Le metterò qui sopra al letto, domani chiederò dei chiodini per attaccarle...Questi invece lassù sulle mensole* Si alza e systema i libri nella mensola in alto.

*ok, ora un bel bagno e poi a nanna..."

theS guarda prima Canon e poi Snake andarsene. poi decide anche lui di andare a posare la sua roba nella sua stanza. si avvicina alla poltrona dove si era seduto e raccoglie la borsa che aveva lasciato là. si dirige nel suo alloggio.

*metallico* è la prima impressione

*ovvio, cretino, sei su una nave di acciaio, pensavi di trovarti al grand hotel'*

mette la sua roba su un ripiano nel muro. non apre nemmeno la borsa. si corica a letto senza nemmeno spogliarsi.

incrocia le mani dietro la nuca e guarda il soffitto.

*pensa te in che avventura mi son cacciato*

ripensa agli avvenimenti della giornata. ai suo compagni. e alla nave.

*ho conosciuto gente nuova. canon è simpatica ed esuberante, troppo forte! Snake è Xò un pò scuro in volto. il capitano, che grand'uomo. xò avrei voluto partecipare anche io in quella dimostrazione!!! forse non ero pronto.*
ripensa al capitano che fa fuori gli agenti...
*effettivamente....*
*in meno di un anno è il secondo cambio radicale che affronto. da The Matrix a zion e ora in un hovercraft.e il punto è che mi appresto a tornare in matrix! che storia!*

ripensando alla giornata si addormenta.

(verso) Alloggio di Iris

Iris è l'ultima a lasciare la sala dell'operatore. Si era soffermata un attimo di troppo sui codici a pioggia e gli altri sono tutti spariti.
Si dirige prima alla sala da pranzo dove aveva letteralmente mollato la sua "valigiona" presa dalla frenesia di vedere la sala delloperatore.
In queste cose spesso è distratta e un pò disordinata, fortunatamente però è solo il primo giorno e l'emozione può causare qualche "brutto scherzo".

Mentre s'incammina nel corridoio, vede le porte semi chiuse degli alloggi che erano giò presi. Fortunatamente quello che voleva lei era più che libero.
L'ultimo alloggio è il suo. L'ha scelto per abitudine.. l'ultimo posto al consiglio.. l'ultimo posto nella sala da pranzo.. e l'ultima camera.
Routine si potrebbe definire.
Piccolo e spartano con un profumo metallico nell'aria che ricorda vagamente le atmosfere notturne di Zion (sebbene giorno e notte siano solo una convenzione, senza Sole, cielo, Luna, Stelle come si fa ad avere dei riferimenti temporali veritieri'). Un letto singolo -molto basso, quasi una branda- è in fondo, sulla destra rispetto a chi entra. Poi un armadio sulla sinistra, una piccola "libreria", una piccola cassettiera e una scrivania con una sedia. Due "impianti" di illuminazione: uno sul soffitto e una lampada sulla
scrivania. Tutti neon, dei bei neon "azzurrognoli", o almeno cos' sembrano agli occhi della piccola recluta.
Iris appoggia la borsona sulla sedia, la apre e iniza a systemare le sue cose.
I vestiti li ripiega per benino sul letto per poi dividerli tra l'armadio e la cassettiera. Le scarole-playere invece le mette ai piedi del letto, in modo che non siano d'intralcio. Poi il pc portatile, amorevolmente chiamato Iron, viene delicatamente poggiato sulla scrivania, collegato all'impianto elettrico e infine acceso. Di fianco ad Iron, Iris poggia il suo portafortuna: il cigno di vetro.
L'ultima cosa da systemare è la divisa regalatale da Shion. Mentre ne sfiora il tessuto (ottimo per essere prodotto "artificialmente") pensa che non si merita un regalo simile. E' solo una recluta alle prime armi, niente di più. Ma quel regalo così "azzardato" può essere una delle tante ragioni per spingere sè stessa oltre ogni suo piccolo limite, vincerlo e migliorarsi.
Oggi ha fatto il suo primo passo verso un qualcosa che è decisamente più grande e più forte di lei. Qualcosa che conosce bene, qualcosa che le ha portato via una persona importante. Quel qualcosa che grazie alla sua spietata violenza le ha permesso di essere libera.

*Chissà se mia madre non fosse morta.. Chissà se avrei mai preso coscienza della matrice e della finzione che mi circondava.. è un dubbio atroce. Forse.. sì forse è stato meglio così. Mia madre ora non soffre più in quel pod e io posso fare qualcosa dal di fuori.*

Alla fine dei conti, non tutto il male viene per nuocere.
In questo caso il male ha fatto solo del bene a lei e del male a se stesso: ora ha un nemico in più.

(verso) Sala Dell'operatore

Sistemate le sue cose, decide di non riposarsi ma di tornare alla Sala dell'operatore nella speranza di trovare anche gli altri. Voleva scambiare qualche chiacchera con chi ancora non "conosceva bene" (non che conoscesse Canon, ma data la simpatia che le ispira già l'ha messa tra le possibili amicizie "hovercraftiane"): TheS e Snake. Entrambi due personaggi molto misteriosi ed affascinanti.
Dentro la sala però ci trova solo la spigliata Canon.

Sala dell'operatore:

Canon si volta pronta ad andarsene, quando non vede nessuno. mi a appena si gira vede Iris che le viene incontro, e si da un'occhiata intorno. La nota e si avvicina.

<<Allora Iris, come ti è sembrato' Che effetto ti ha fatto rientrare in un mondo falso' Sicuramente è stato impressionante per tutti, dico bene' Ma se non sbaglio.. tu hai una storia passata complicata con gli agenti... no'>>

La osserva prudente, lanciando uno sguardo che avverte di non volerla costringere a parlare se non se la sente. Per non creare tensione nel discorso inserisce una domanda semplice, a cui può rispopndere nel caso non se la senta di parlare degli agenti:

<<e invece che alloggio hai scelto' Che te ne pare'>>

Dopo qualche minuto di conversazione Canon viene presa da un'incredibile fitta di sonno. Si congeda amichevolmente e se ne va a dormire.

Zeus si risveglia il mattino dopo pieno di energia. E' pieno di idee per l'addestramento delle reclute...
Dopo essersi curato la barba, esce dalla cabinetta e, col suo bastone, comincia a dare possenti botte alle porte delle camere. Le grida che succedono a quell'atto rassicurano il Capitano sull'effetto del suo gesto....
Sono le 5 del mattino.

In breve tempo, si ritrovano tutti nella sala da pranzo, con occhi sgranati e assonnati, a mangiare la sbobba, in freddi piatti di metallo con cucchiai sudici. Dopo aver minacciato più volte (ironicamente) le reclute di espellerli dalla nave [ dopo aver ascoltato alcuni giàdizi sul cibo], tutti si alzarono nauseati, diretti alla sala dell'operatore.

Qui, Zeus li mette in riga, dicendo loro:
<< Ogni mattina, vi voglio ben allineati. A turno, dite il vostro nome e grado.
Poi inizio la seconda fase dell'addestramento.>>

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