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Saluti e considerazioni: la scelta.

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Salute e verità a tutti.

Matrix Revolutions è ancora caldo caldo nelle sale di proiezione. Che effetto vi ha fatto'. Siete tutti rimasti di sasso, percossi dai gelidi refoli che inevitabilmente accompagnano qualsivoglia sequel archiviato sugli scaffali della storia del cinema' (La faccenda della "scopiazzatura" da Dark City di Proyas - che apprendo ora su questo stesso forum - mi ha lasciato di stucco... ma si tratta di spiacevolezze che accadono spesso, ricordo un altro film ispanico "Abre los ojos" di Amenabar che Crowe ha ripescato pari-pari per confezionare "Vanilla sky").

Il vero capolavoro, imho, è Matrix. Gli altri due sequel sono ipertrofici tentativi di giàstificazione della materia intavolata nel primo film e delle argomentazioni che ha stimolato nell'intelligenza critica di un pubblico più creativo e preparato su Matrix degli stessi autori.

Mi sono letto e riletto gli script dell'intera trilogia, e l'opinione che ricavo - soprattutto a carico dell'ultimo sequel - è un pirotecnico zibaldone che, a farla breve, rasenta il geniale epiteto che qualche tempo fa la RAI utilizzò come refrain autopropagandistico: "di tutto, di più."

Ciò premesso, ce ne fossero in giro di trilogie come questa. Riconosco che in alcuni punti e per la grandezza di certi contenuti, la trilogia di Matrix fa impallidire perfino l'immarcescibile e memorabile Blade Runner (attendo impassibile levate di scudi e lanci di dardi infuocati), anche se a favore di questo va detto che si ebbe il buon gusto di non "replicarlo" ulteriormente.

Tornando al topic, ditemi cosa ne pensate della seguente considerazione. Se poi simili questioni vi interesseranno, ne avrò altre.

L'Oracolo non sa leggere nel futuro. Essendo un programma intuitivo (così lo definisce l'Architetto), esso è soltanto capace di concatenare logicamente le scelte dei programmi inferiori che lo avvicinano, e lo fa secondo la legge della causalità (di quest'ultima parla diffusamente il Merovingio, che ha in odio acceso proprio l'Oracolo, dato che rappresenta un potere molto più grande di quanto egli potrà mai avere). In funzione della scelta che l'individuo/programma opera, l'Oracolo è in grado di pronosticare gli avvenimenti futuri collegati a quella particolare scelta. Quanto più un individuo/programma entra in stretto contatto con l'Oracolo, tanto più gli è possibile ottenere da esso pronostici precisi ed affidabili. Un esempio eclatante di grande virtuosismo 'tecnico' l'Oracolo lo fornisce con l'episodio della rottura del vaso nel primo film. Ispezionando lo stato mentale di Neo, la sua emotività trasalita sul piano psicosomatico, l'architettura del luogo, le ipotesi balistiche e probabilistiche, l'Oracolo ha potuto prevedere con somma precisione la caduta del vaso dal mobiletto.
Nel caso del vaso rotto l'individuo/programma Neo non ha dunque scelto deliberatamente di rompere il vaso, piuttosto le sue energie e le sue azioni riflesse si erano conformate con l'ambiente in modo tale da 'implementare' in Matrix l'opportunità dell'incidente, che l'Oracolo ha calcolato con precisione.

Quando l'individuo/programma si autoimpone una scelta precisa, l'Oracolo riesce a vedere con grande precisione nel futuro del soggetto. Se però l'individuo/programma non è certo della propria scelta il meccanismo di previsione dell'Oracolo si annebbia e non funziona più. Se l'individuo/programma cessa di operare le proprie scelte, l'Oracolo diventa addirittura completamente impotente. Questa 'limitata' facoltà dell'Oracolo sembrerebbe progettata appositamente per simulare nella matrice il libero arbitrio umano. Soltanto una mente/programma, come quella di Neo, che ha vinto le variabili della concupiscenza, del desiderio, la bramosia, la vanità è in grado di 'velare' le proprie scelte allo scandaglio causale dell'Oracolo, perché chi è libero dalla causalità, anche se non sa ancora che cosa scegliere, pone tutte le scelte sullo stesso piano: secondo il buddha un diamante e uno sterco hanno in sé lo stesso valore. Ciò che conta è l'utilità della scelta nel suo disinteressato impiego per un bene comune (che è il livello di consapevolezza raggiànto da Morole-playerheus).

E a proposito di questa danza di Maya sulle scelte è illuminante la parte di dialogo che avviene tra Neo e l'Oracolo in Matrix Revolutions:
Oracolo: Mi auguro di averti aiutato.
Neo: Mi hai aiutato ad arrivare fin qui, ma la mia domanda è... perché' l'obbiettivo qual'è' e quando finirà'
Oracolo: Non lo so.
Neo: Non lo sai, o non vuoi dirmelo'
Oracolo: Te l'ho già spiegato, nessuno riesce a vedere aldilà di una scelta che non gli è chiara, e intendo proprio nessuno.

C'è però ancora qualcosa di 'impuro' nella mente di Neo che l'Oracolo utilizza come una lanterna accesa per poter indagare dentro di lui: l'amore per Trinity. Questa continua presenza positiva, tanto luminosa e chiara, suscita nell'Oracolo una 'fede' cieca nella giàstezza delle scelte dell'eletto' anche se gli autori guastano poi tutto lasciandoci intendere che tanto il programma Oracolo che il programma Neo hanno semplicemente eseguito fino in fondo le routines per le quali erano programmati.

Ma forse il bello di tutto è proprio il fatto che in questa trilogia il romanticismo positivo a stelle e strisce viene proposto e riproposto soltanto per poterlo poi di volta in volta giàstiziare sanguinosamente sul disincantato patibolo dell'arte, di fronte ad un pubblico di nicchia prossimo al satori.

Saluto di nuovo tutti.

TheHronir

Benarrivato e i miei sinceri complimenti per la disamina! :sunny: Il livello di questa community, grazie ad utenti attenti ed interessati come te, sta crescendo di giorno in giorno.

Ho trovato le tue osservazioni estremamente valide. Per quanto riguarda il tuo riferimento a Blade Runner, ti invito a leggere l'articolo che ho scritto sul parallelismo Dick/Matrix.

Lo trovi QUI

Per il resto, avrei molte cose da dirti, ma lascio spazio agli altri. Purtroppo in questi giorni sono impelacato a fare qualcosa che non mi è propriamente usuale (date le mie scarse conoscenze): il webmaster di questo sito. Il che mi sottrae tempo prezioso per quello che amo fare di più: scrivere! 😉

Ancora benvenuto e... bravo! :morole-playerh;

P.S.: a proposito di Blade Runner... visto che ti vedo particolarmente ferrato, che ne dici di postare nel (moggio) topic su Blade Runner della sezione "Fantascienza"'

Ehi ma tu non sei umano......
direi che sei un programma delle macchine.....
a questo punto la domanda più ovvia è :
dovrei ascoltare quello che posti'!'!'

yep yep yep complimenti e benvenuto
aìna vedui Elhronor..........

Benvenuto ElHronir! E permettimi di congratularti per il post, quoto al massimo Morole-playerheus. :mrgreen:

:ola:

Benarrivato e i miei sinceri complimenti per la disamina!

Per quanto riguarda il tuo riferimento a Blade Runner, ti invito a leggere l'articolo che ho scritto sul parallelismo Dick/Matrix.

Lo trovi QUI

P.S.: a proposito di Blade Runner... visto che ti vedo particolarmente ferrato, che ne dici di postare nel (moggio) topic su Blade Runner della sezione "Fantascienza"'

Ciao Morole-playerheus, Krystallia e Adam_Burton, lieto di conoscervi.

Morole-playerheus, io sono ferrato in niente (una materia assai fuggente), sono 'nato' in Matrix da poco, sono finito nel collettore di scarico da pochissimo, ma il tuo invito mi stimola. In questo momento sono energeticamente un po' al ribasso, ma ci penserò un pò su e magari proverò a mettere insieme qualcosa, se ne avrò il tempo lo farò molto volentieri. Ho letto avidamente il tuo post sulle analogie Dick/Matrix. E' molto interessante, stimolante, ma, se mi consenti, hai estrapolato il pensiero di Dick (patologicamente lucido) 'strambandolo' (termine velistico) in direzione della tua solida e sana cultura che, mi sembra di intuire, è simile alla mia: buddhismo, ascetismo cristiano, gnosi e filosofia morale + un pizzico di confusione sulla facoltà di scelta (un loop vizioso che ci impedisce d'essere ciò che vorremmo essere, ma che ci costringe però ad essere ciò che non vorremmo più essere).

All'autore di 'Cacciatori di androidi' fu offerto di scrivere proprio la sceneggiatura di Blade Runner, ma ovviamente l'artista puro che visse in lui rifiutò la proposta. Immagino che Dick dovette aver interole-playerretato quella hollywoodiana richiesta uno scherzo di cattivo gusto, come se gli autori di BR si fossero messi sotto i piedi il romanzo di Dick e gli avessero detto: 'Bene, finora abbiamo scherzato, ora prendi la tua idea fantastica e metticela per iscritto come si deve e in bella copia.' Di questo stesso autore vorrei leggere 'La trasmigrazione di Timothy Archer' che potrebbe fornirmi ulteriori spunti didascalici (preferirei intuitivi) utili alla crescita di Matrix che, come ho detto, è sfuggita al controllo dei fratelli Wachowschi ed è diventata pubblico dominio di noi fans (ma sta proprio qui la genialità dei diabolici Andy&Larry bros.: hanno suscitato un vigoroso brainstorming planetario che si autoreplica da sé, ed è alla continua ricerca del bilanciamento systemico collettivo, o meglio, di una entropia dialettica universale).

Risposta ad Adam_Burton che domanda se sono umano:
caro Adam, forse senza volerlo hai infilato un argomento molto calzante per quanto mi riguarda. Nella vita 'reale' faccio il consulente aziendale di ambito tecnico e col tempo mi sono programmato l'attività lavorativa a distanza. In pratica non contatto quasi mai fisicamente i miei clienti, ma tutto avviene con l'intermediazione del systema Internet. L'attività lavorativa assorbe gran parte del mio guscio esistenziale, pertanto ho sempre meno occasione di ritagliarmi spazi in corole-playerore vili con la gente. Da qualche tempo mi accorgo che sono diventato come l'albatro di Baudelaire: a proprio agio nel cielo ma goffo sul ponte della nave. Comunico attraverso la rete vivacemente con altre entità, mentre nella vita 'reale' non riesco quasi più a spiccicare una parola con chicchessia. L'effetto artistico che Matrix ha avuto sull'umanità 'connessa' penso contenga anche una precisa denuncia di ciò che ho appena descritto. 'The Matrix has you.'

Il mio stesso nick è un trasparente omaggio alla letteratura polidimensionale di Jorge Luis Borges, che se fosse vissuto di questi tempi sarebbe stato connesso come noi, alla ricerca di un ultramondo alter-egoico più appagante rispetto a quello iperreale e impraticabile nel quale siamo costretti a vivere. Borges, dopo l'incidente che lo rese progressivamente cieco, si era infatti creato un proprio mondo letterario a parte, nel suo 'hronir' rappresentato dalla Biblioteca Nazionale di Buenos Aires. Lo hronir di Borges è dunque un oggetto secondario, appartenente ad una realtà secondaria, che si concretizza nella prima realtà ad opera del desiderio, la speranza o perfino dalla lussuria di chi lo invoca con sufficiente intensità. Lo hronir è la contrapposizione fisica 'negativa', posta su un altro piano della realtà, del nostro corredo pisichico 'positivo' fornito dal systema (l'analogia col binomio operante Neo/Smith mi sembra lampante). Al momento, non so perché, ma percepisco l'identica analogia descritta col Solaris di Tarkovschij (che Soderbergh, col suo sequel, ha avuto il preciso merito di riportare alla ribalta, estendendone la conoscenza ad un pubblico più vasto). Se tanto mi dà tanto, quando assisteremo al sequel dell'indimenticabile Stalker'

Restiamo connessi.

Benvenuto! :mrgreen:

Come Morole-playerheus sopra e come Keanu sotto ti risponderò non appena avrò un pò di tempo! 😉

ElHronir, non starò qui a farti una caterba di complimenti per le tue idee nonostante sarebbero meritati, perciò mi limiterò a congratularmi con te... 😉

Benvenuto tra noi e spero che tu ci rimanga a lungo. 🙂

Purtroppo, come morole-playerheus, ultimamente sono preso con molte cose e non ho il tempo per postare tutte le mie considerazioni "serie". Appena posso, ti risponderò con piacere.

Benvenuto! :mrgreen:

Come Morole-playerheus sopra e come Keanu sotto ti risponderò non appena avrò un pò di tempo! 😉

Salute a te hard1,

il tuo avatar mi ricorda che i "gemelli" sono al servizio del Merovingio. 😆 Questi è un personaggio emblematico che merita continue riflessioni, dato che incarna il sostrato stesso della mondanità. Porto il mio piccolo contributo esclusivamente dal punto di vista storico-simbolico.

I merovingi, al termine della loro giàrisdizione furono considerati dai regni confinanti "re fannulloni", non tanto per la loro pigrizia o apatia, quanto piuttosto per l'intrinseca debolezza che li contraddistingueva. Essi avevano costituito il proprio regno a mezzo di spregiàdicati traffici commerciali, approfittando della dissoluzione dell'impero occidentale (utilizzavano il porto di Marsiglia per accumulare enormi ricchezze). Il re merovingio Clodoveo rappresenta il corrispettivo storico del Merovingio matrixiano. Clodoveo inizia a farsi spazio tra i franchi salii a Tournai. Finge di collaborare con l'ufficiale romano Siagrio ma soltanto per poter prendere tempo e potersi così associare coi parenti, i re di Térouanne e Cambrai. Con un attacco militare improvviso, sferrato tra la Loira e la Senna, Clodoveo sconfigge Siagrio, si appropria dei suoi territori e con pugno di ferro impone la propria supremazia militare per schiacciare anche i propri parenti. Con l'uso della violenza e dell'astuzia Clodoveo fece detronizzare e uccidere qualsiasi oppositore interno. Riuscì finalmente ad estendere il suo potere fino al mare (Marsiglia, la sola porta "economica" che all'epoca consentisse flussi commerciali in grado di traghettare le merci verso il centro Europa by-passando i pesanti dazi romani da una parte e le reprimenda barbare dall'altra), e da qui ebbe inizio la fama merovingia di "trafficanti", in quanto possessori dell'unico sbocco commerciale "libero". Clodoveo fu perfino in grado di respingere i germani che pressavano il regno dall'Alsazia; non solo li respinse, ma ben presto annesse al proprio regno l'intera Alsazia e l'Eifel. Sconfisse i visigoti e annesse Aquitania (importantissima provincia romana, terra dei migliori vini di Francia). Ampliò i confini del regno fino ai Pirenei. Tentò infine il colpo grosso con gli ostrogoti per poter penetrare in Italia, ma Teodorico lo dissuase (come') a desistere dall'impresa.
Il regno merovingio fu in continua ascesa fino a Dagoberto I, poi cominciò una lenta ed inesorabile decadenza che proveniva da una intrinseca debolezza. I motivi' In pochissimo tempo essi avevano ottenuto tutto: prestigio, ricchezze, potere... ma quando si accorsero che non potevano espandersi oltre il territorio naturale francese, rinfoderarono le spade concedendosi l'autoindulgenza del guerriero inutile. Con l'avvento dell'Islam, la porta economica del porto marsigliese divenne ancora di più fonte di ricchezze per i merovingi, ma paradossalmente fu anche l'inizio della loro fine.

Altra analogia: i "gemelli" che lavorano per il Merovingio mi ricordano il rispettivo segno zodiacale. Il tipo astrale Gemelli ricorda proprio l'archetipo del Merovingio: abile conversatore, amante delle raffinatezze, machiavellico, spregiàdicato, istigatore, proprietario del linguaggio, incline al commercio, comunicatore, ama apparire più grande di quel che è... Seguendo il paradigma astrologico, forse il Merovingio dice di amare la Francia ed esalta la lingua francese perché deve dissimulare la frustrazione di non essere riuscito ad essere nient'altro che quello. Per consolarsi si è sposato un programma italiano... :mrgreen:

Ho divagato troppo. Restiamo connessi.

Benvenuto tra noi e spero che tu ci rimanga a lungo. 🙂

Ciao Keanu,

io invece spero di non restare qui troppo a lungo. Nutro ancora la sciocca speranza d'avere da qualche parte un corole-playero reale da nutrire ed educare ginnicamente. 😀

Saluti.

Bella considerazione Elhronir, davvero curiosa! :mrgreen:

in Matrix non mi sorole-playerrenderebbe assolutamente se ci fosse un collegamento simile e non spesso si discute sul forum del Merovingio, mi piacerebbe sapere di più sulle tue opinioni, particolarmente riguardo a questo personaggio. :mrgreen:

A presto!

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