WhatIsTheMatrix.IT – Il Sito Italiano su Matrix

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Quanto credete in Matrix' Qual è il limite'

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Matrix è un pallino che ho da sempre, da ancora prima di vedere il film, da ancora prima di studiare la filosofia platonica, che tanto somiglia a quel mondo pericolosamente a metà tra il sogno e il reale.
Non so se avete mai provato l'ebbrezza di provare quel momento in cui ti senti vicino alla comprensione, a un attimo dalla concretizzazione di quel pensiero che ti attanaglia, quando stai per capire, quando stai per realizzare. Quando "stai per" e poi svanisce tutto.
Non so quante volte ho provato questa sensazione, quante volte mi sono sentita così vicina alla verità, quante volte ho avuto questa percezione del "di più" che sto per concepire, che sto per raggiàngere, mai poi mi sfugge.
Non so se tutto ciò sia solo una suggestione o fino a che punto lo sia.
Sono, però, propensa a credere che qualcosa di simile a Matrix esista, che esistano individui che, in qualche modo, si sono svegliati e che ci sia la possibilità per altri di svegliarsi ancora.
Più che altro voglio pensare che sia così, perché semmai ci sarà qualcuno che potrà svegliarsi, l'unico modo in cui ciò sarà possibile è "credendo".

Però mi rendo conto che davanti a me c'è una realtà incontrovertibile, che fino a prova contraria posso toccare, vedere e respirare e, sebbene mi piace fantasticare su qualcosa di più vero di così, per ora queste restano solo belle supposizioni 🙂

Non sono brava con le presentazioni, ma sono convinta che esporre le proprie idee sia un ottimo biglietto da visita 🙂
Piacere, sono Montgomery e spero che sarete felici di avermi tra di voi!

Benvenuta DeLaCroix, era da tanto tempo che non leggevo un "primo" post come il tuo, un post che sposta l'attenzione verso la "percezione", verso il "sentire" quello che noi definiamo Matrix.

Di sicuro hai ragione su una cosa, la realtà che ci circonda ci sovrasta e tanto più noi tentiamo di "andare oltre" e tanto è maggiore la forza che ci respinge e ci riporta indietro.

E un pò come se "matrix" avesse la peculiarità di farsi sentire ma di non essere mai raggiànta.

Matrix è un pò come un buco nero, c'è qualcosa al di là dell'orizzonte degli eventi che non riusciamo a comprendere, che non riusciamo a vedere, ma che possiamo percepire ed immaginare, ma se mai riuscissimo ad oltrepasare quella linea verremo definitivamente attratti al suo interno.

Credo quindi che in fondo possiamo solo condividere il nostro personale "percepire" per far si di avvicinarci un pò di più a quell'orizzonte che ci nasconde "matrix", una continua lotta tra una realtà che ci vuole tenere ben ancorati ad essa, ed un limite irraggiàngibile che sappiamo esistere in quanto lo percepiamo come tale.

Per quello che poi riguarda il "credere", beh.... I BELIEVE! :mrgreen: :mrgreen: :ok:

Ciao e benvenuta!
Purtroppo non ho mai avuto quella sensazione, mi sono sempre sentito lontano da quella che tu chiami comprensione, molto lontano...
Secondo me è un concetto di percezione, come una persona percepisce la realtà.Quali sono le coordinate che usa per misurarla...

Benvenuta nel mondo reale! È ovvio che siamo molto felici di averti tra noi.
Purtroppo neppure io ho mai avuto sensazioni di questo tipo.
Ma ritengo che il concetto di percezione esposto da Wulfgar ne sia certamente una vaga spiegazione.
Di certo il tuo intervento può essere comunque spunto per una interessate e profonda discussione, ossia dove comincia il sogno dove finisce il reale' E tutta la discusione filosofica che ne consegue.
In ogni caso secondo la piega che prenderà la discussione, vedremmo se rititolare il topic.

Secondo me è un concetto di percezione, come una persona percepisce la realtà.Quali sono le coordinate che usa per misurarla...

Io parto da una base nichilista. Non so dirti precisamente quando e come avvenne, forse perché dentro di me ho sempre avvertito un profondo senso di intima solitudine, nonostante io non sia mai stata una persona sola. Fatto sta che un giorno mi resi conto della fondamentale inconsistenza della nostra quotidianità, del fatto che non possiamo contare su nulla, che ci aggrappiamo ai sentimenti benché essi siano vacui e ci affanniamo a lavorare, a fare bene, ad ottenere, ad andare avanti, e poi perché'
Pensiamo di camminare su solide basi e invece io le vedo disgregarsi, dissolversi, crollare sotto ogni passo.
Bisogna rinunciare a quel che si ha, per avere ciò che si vuole. Ed è un pò questo che fa chi esce da Matrix, rinuncia ai sapori, ai colori, alle sicurezze, per vestirsi di stracci e irrompere di tanto in tanto in un mondo che vede distintamente come falsità e nel quale è costretto a sopravvivere.
Inizialmente questa consapevolezza mi portava a isolarmi, a guardare tutto con sufficienza, a non essere mai appagata, né soddisfatta, né vagamente divertita di niente. Poi capii che potevo sfruttarla a mio favore, per fare di me ciò che volevo, perché se non hai basi, non hai preconcetti e se non hai preconcetti, non hai limiti.
Io vedo davvero le cose sotto un'altra prospettiva, una prospettiva destrutturata, nuda, profonda.
Io mi sento a metà. Molto spesso, mi sento sospesa.

Spero che questo discorso non vi sembri totalmente delirante e riusciate a comprenderne il senso 🙂

In tempi di crisi come questi forse è più facile capire ciò che affermi più di quanto tu possa immaginare. In ogni caso dovresti essere più chiara, che intendi per sospesa' Come fai a rinuciare per poter irrompere'

@MontgomeryDeLaCroix - irrompo io allora haha

dal mio personale punto di vista The Matrix è matrix, una suggestione, e fino a che punto possa arrivare sta a te deciderlo. premesso ciò vorrei farti un paio di domande: tu quando guardi un film, ne analizzi ogni fotogramma al microscopio' guardi il film dalla sala di proiezione' quando vai in vacanza sei la tipica persona che parte con una scheda SD da 8 GB e fai 2000 foto con una Reflex'

non prenderla come un'offesa, àpellè rileggendoti mi sembra di leggere il diario di un ottantenne preso da una crisi di terza.. quarta' quinta' età.

[...]Io vedo davvero le cose sotto un'altra prospettiva, una prospettiva destrutturata, nuda, profonda. Io mi sento a metà. Molto spesso, mi sento sospesa.

emerge il tuo lato trasgressivo ('), e l'altra metà del ragionamento' non la comprendo, ma non ti sto psicanalizzando nè giàdicando non mi interessa.

una cosa importante: visto che si parla di vita-società-comunque!realtà, ti consiglio di fortemente di iniziare ad essere meno.. ma mooolto meno analitica. porsi mille interrogativi, essere pieni di dubbi non porta nessuno da nessuna parte. liberatene, allora troverai il tuo equilibrio... non è che per riuscirci devi entrare in convento. la cosa più naturale al mondo: vivere la giornata.

Immagine Forum

Io credo che il problema sia che a lungo andare la cosapevolezza di dover convivere con "questo mondo di falsità" tende a riassorbirti a riportarti al suo interno, cosa che in fin dei conti è anche peggiore di esserne del tutto ignari.

Penso infatti sia una condizione peggiore quella di aver raggiànto un livello superiore di consapevolezza che però dopo una fase iniziale se non alimentato dal giàsto "scopo", dalle giàste motivazioni, ti lascia appunto "sospeso", in bilico tra quello che "potrebbe" essere e quello che "sarebbe". si insomma per usare un esempio terra terra, cosa me ne faccio di un miliardo di dollari se non ho niente per cui poterli spendere.......

Il problema peggiore è che anche se riesci a raggiàngere un livello superiore di consapevolezza non puoi viverlo...

Bisogna rinunciare a quel che si ha, per avere ciò che si vuole.

Per me queste sono parole sante. Anche se avrei cambiato quel "avere" con un "capire". Ma la sostanza è più o meno la stessa.
In fondo, non bisogna allontanarsi da un dipinto per vedere se sta venendo bene''

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