La corsa ricarica il cellulare!
ELETTROWETTING AL CONTRARIO – Finora tutti gli studi precedenti si erano arenati di fronte alla difficoltà di realizzare un dispositivo che non fosse troppo ingombrante o che producesse abbastanza energia, ma questa nuova ricerca americana sembra poter risolvere i problemi emersi in passato grazie all’utilizzo di una tecnologia nota come ‘elettrowetting al contrario’ e in grado di sviluppare una potenza di 10 watt. Il merito è del ‘gallistano’, una lega di metallo formata da gallio, indio e stagno, simile al mercurio (non a caso viene usata nei termometri di nuova generazione) senza però essere velenosa che, dopo svariati test di comparazione con altri liquidi, ha garantito i risultati migliori. I due scienziati si sono infatti accorti che due piccole sacche riempite di questo liquido e posizionate sul fondo della scarpa generavano corrente elettrica ogni qual volta venivano compresse dal movimento del piede. Ovviamente, trasferire questa energia dal piede ad un apparecchio elettronico (come ad esempio un cellulare) che si tiene in mano resta ancora un ostacolo abbastanza difficile da superare, ma Krupenkin e Taylor starebbero lavorando alla possibile risoluzione del problema. Anziché collegare un cavo alla scarpa, i due ricercatori suggeriscono piuttosto di piazzare un trasmettitore wireless nel tacco, che sia in contatto con la base del cellulare: in questo modo, a loro dire, si aumenterebbe fino a dieci volte la durata di una batteria.
CALZOLAIO CERCASI – E la coppia di studiosi è talmente convinta della validità della loro invenzione da aver già fatto il primo passo per la sua commercializzazione fondando la società ‘InStep Nanopower’, anche se ora gli scienziati stanno cercando un’azienda in grado di disegnare e realizzare una scarpa che possa contenere le due sacche di gallistano. E sul Daily Mail la scoperta statunitense viene giudicata «assai promettente rispetto alle precedenti» anche dal professor Andrew Bell della Leeds University, che sta da tempo lavorando ad un modo per convertire l’energia cinetica in energia elettrica mediante l’utilizzo di un dispositivo, da posizionare sulle ginocchia e sulla schiena dei soldati in marcia, che riduca il peso dei loro equipaggiamenti, eliminando così il trasporto delle batterie.
Fonte : http://www.corriere.it/
Scritto da : Simona Marchetti