I Wachowski fonte d’ispirazione per Aronofsky.
A Aronofsky l’idea dell’albero della vita venne dopo aver visto Matrix.. L’opera dei fratelli Wachowski lo aveva colpito per come erano riusciti a riassumere trent’anni di evoluzione del pensiero fantascientifico e contemporaneamente a spingere in avanti il genere.
Ma che tipo di film di fantascienza si possono fare adesso’
Alla domanda che tanto l’assillava il regista rispose a se stesso che sarebbe stato proprio lui a dirigere il prossimo passo in avanti.
Troppo pretenzioso’ Forse, ma non finisce qui’
Aronofsky voleva fin dal primo momento qualcosa che fosse definitivo ed eterno, qualcosa che offrisse una visione del futuro e dello spazio destinata a non invecchiare mai. Come 2001: Odissea nello spazio con i suoi effetti speciali ancora oggi attuali e credibili, molto più di tanti film più moderni. E questo, secondo Aronofsky, perché non veniva usata la computer grafica.
Premettendo che nonostante io attendessi fremente l’uscita del film, non sono riuscito ancora a vederlo perché stranamente dalle mie parti non è mai arrivato. Ma non basta, molti dei nostri utenti si sono trovati nella medesima situazione.
Dunque il risultato’
Purtroppo nonostante un robusto investimento da parte della produzione il pubblico non ha risposto bene. Forse complice anche una distribuzione nelle sale non proprio adeguata, come risulta anche dalle lamentele sul nostro forum. Secondo altri invece in quanto la fantascienza non è solo negli effetti speciali, questi sono una componente utile a ricostruire ciò che non c’è ancora ma che si immagina. E il loro compito non è quello di essere realistici ma, come tutti gli elementi di un film, di essere evocativi. Dunque la premessa del regista di rendere il tutto con effetti speciali attuali e credibili non è bastata, secondo alcuni, a creare una trama degna di nota. A dire il vero non tutti pare la pensino così, sul nostro forum ad esempio sono quasi tutti positivi i giudizi.
Da dire che questa sua creazione non ha avuto un percorso facile’
All’inizio Aronofsky aveva totale fiducia negli studios e in star come Brad Pitt e Cate Blanchett, ma il progetto si arenò solo in un secondo tempo per una difformità di vedute tra Aronofsky e Pitt, che in seguito lasciò il progetto assieme anche a una buona parte del budget. Ci sono voluti allora molti anni e cambi di troupe perché le riprese cominciassero, ma alla fine il regista ce l’ha fatta a finire il suo progetto più ambizioso anche se con metà del budget iniziale.
Come da premessa, non ho avuto il piacere di poter vedere questo film al cinema, e so di gente che ha dovuto percorrere km per poterlo gustare nel su ambiente più consono, dunque per giudicare questa attesissima pellicola dovrò, mio malgrado, attendere l’uscita in dvd. Non so neppure se Aronofsky sia stato ispirato dall’intera trilogia o solo dal primo episodio, di certo, da quel poco che ho potuto vedere, a me pare che ci siano elementi che ricordano molto la Saga come il concetto di ciclicità, di ripetitiva.
Un’interessante curiosità’
Per escludere la computer grafica sono stati assunti pittori che dipingessero le nebulose e soprattutto è stato raggiunto Peter Parks, un biologo marino e microfotografo, capace di fotografare una microlitro d’acqua e magnificare l’immagine fino a 500,000 volte la sua grandezza originaria grazie a giochi di lenti e prismi.
Fonte mymovies.it