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La realtà esiste '

Ciao a tutti scrivo per la prima volta su questo forum.
Volevo fare una domanda a tutti frutto di una riflessione da mal di testa.
Ma la realtà esisterà veramente da qualche parte'
Mi spiego meglio... noi percepiamo il mondo che ci circonda tramite i nostri sensi, e questi come viene suggerito nel film e come ci insegnano diverse sperimentazioni possono essere ingannati, ma se riuscissimo ad uscire da questa realtà fittizia dove andremo a finire ' In una realtà vera ' In una fantomatica Zion ' Ma la realtà vera o l'ipotetica Zion non la percepiremo tramite gli stessi sensi o gli stessi parametri che usavamo nel mondo "simulato" ' Allora potrebbe essere una nuova simulazione. In parole povere uscire da una simulazione ci fa cadere in una nuova simulazione e così via senza mai riuscire ad uscirne.

Quindi dov'è la realtà '

Ciao a tutti

Inannzi tutto ciao e Benvenuto Maxpayne, qui tra di noi puoi stare certo che di argomenti da mal di testa ne troverai parecchi......
Scusa anche per la lentezza della replica al tuo post, ma sai com'è....è agosto, e internet in questo periodo è invitante come una tisana bollente.....

Dunque per la tua domanda, beh forse una risposta non la troveremo mai, ma se partiamo dal supposto che esista una simulazione che copia una realtà..., beh da qualche parte in questa specie di matrioska di simulazioni, all'origine ci deve essere per forza una realtà, anche se probabilmente sarà molto ma molto diversa dalla simulazioni che essa stessa ha prodotto.....

Max ora ti invito a visitare tutto il forum , a presentarti e a partecipare attivamente ai dibattiti qui intrapresi... più punti di vista conosciamo, più ci avviciniamo alla Verità....... :ok: :ok: :ok:

Ecco uno spezzone d'articolo che potrebbe essere interessante a risolevere i tuoi dubbi Max:

(1) L’obiezione della parzialità intrinseca del sogno. La nozione di sogno, dice questa obiezione, presuppone l’idea di veglia (e di risveglio): da un sogno dev’essere possibile svegliarsi, dove questo ‘deve’ non indica una necessità naturale ma una necessità logica (o, come avrebbe detto Wittgenstein, una connessione grammaticale). Un sogno da cui non ci potesse svegliare non sarebbe un sogno nel nostro senso di sogno. Perciò un sogno, per così dire, globale è una contraddizione in termini: un sogno è intrinsecamente parziale. Matrix risponde a questa obiezione, perché dall’illusione computazionale, dalla vita virtuale di Matrix è possibile uscire: gli hackers protagonisti del film sono appunto dei risvegliati. Certo, non è chiaro come si esca da Matrix (né del resto come ci si rientri): ma il fatto che se ne possa uscire la legittima concettualmente: Matrix è un’illusione che ha un "fuori", quindi è davvero un’illusione – un’illusione nel senso normale del termine.

L’altra obiezione, simile a questa ma diversa per una sfumatura, si potrebbe chiamare
(2) L’obiezione della vuotezza dell’ipotesi. Qui si sostiene che un’illusione globale, coerente e inevitabile non può essere contrapposta alla realtà perché non è veramente distinta dalla realtà; in verità, non è altro che la realtà stessa. Spesso noi contrapponiamo l’apparenza alla realtà: il bastone nell’acqua sembra spezzato ma in realtà non lo è, i segmenti paralleli nell’illusione di Müller-Lyer sembrano diversi ma in realtà sono lunghi uguali, e così via. Ma, quando contrapponiamo a questo modo apparenza e realtà, abbiamo sempre qualche evidenza a favore di ciò che chiamiamo ‘realtà’. Il bastone sembra spezzato ma, se lo tocchiamo, lo sentiamo intero; se lo tiriamo fuori dall’acqua non lo vediamo spezzato, e abbiamo ragione di ritenere che gli oggetti del tipo dei bastoni non cambino forma quando sono immersi nell’acqua; e le leggi dell’ottica ci spiegano perché il bastone, pur essendo integro, ci appare spezzato. L’apparenza ha qualche ragione dalla sua, ma la realtà ha ragioni preponderanti. Volendo essere estremisti, si potrebbe dire che chiamiamo ‘apparenza’ ciò che ha dalla sua una minoranza di ragioni, e ‘realtà’ ciò che è sostenuto da ragioni preponderanti. Comunque, nel caso dell’illusione globale le cose non stanno così: qui la realtà che vorremmo contrapporre all’illusione non ha, per ipotesi, nessuna via d’accesso: non abbiamo e non avremo mai evidenze da contrapporre a quelle che il genio maligno, o lo scienziato malvagio di Putnam, ci rendono accessibili. Il mondo dell’illusione coincide col mondo delle evidenze possibili, cioè con la realtà; dunque non è possibile alcuna contrapposizione tra sogno (o illusione) e realtà, l’ipotesi "che sia tutto un sogno" è vuota. Nella precedente obiezione si insisteva sulla contraddittorietà dell’idea di un sogno da cui non ci si può svegliare, qui si sottolinea che una realtà in linea di principio inaccessibile non potrà mai essere contrapposta all’illusione. Ma anche in questo caso l’obiezione non si applica al mondo di Matrix: Matrix, come abbiamo già detto, ha un "fuori", accessibile con fatica e non si sa bene come ma accessibile, se non altro agli eroi del film. La realtà – il mondo impoverito e devastato in cui comandano le macchine e vegetano gli esseri umani - è un sottile contenitore di un colossale contenuto, Matrix; ma è proprio il suo carattere di contenitore a farne la realtà, e a fare di Matrix l’illusione. Matrix accade nella realtà, mentre la realtà non accade in Matrix.

- Diego Marconi -

qui tra di noi puoi stare certo che di argomenti da mal di testa ne troverai parecchi......

Come volevasi dimostrare...... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Benvenuto allora nella tana della pazzia!!! :mrgreen: :mrgreen:

la realtà, intesa come qualcosa la cui esistenza è certa, esiste. se noi siamo nella realtà allora la realtà è ciò che ci circonda, ma potrebbe darsi che il nostro mondo sia solo una parte della realtà. potrebbe essere che la nostra realtà tangibile sia solo parziale rispetto ad una realtà più grande identificabile con "il creato", alla quale potrebbero appartenere diversi piani di esistenza.
se quella che noi comunemente chiamiamo realtà (alla quale appartengono per es la tastiera che sta sotto le mie mani ora e lo scherom che sto guardando.). non è la vera realtà, cioè se per esempio noi viviamo in una realtà simulata, allora... beh, la realtà esiste comunque. perchè a questa realtà appartiene la simulazione all'interno della quale noi viviamo, quindi anche se non direttamente tangibile la realtà sarebbe comunque presente.

so d aver fatto un discorso grosso e complicato, ci ripenso e poi lo systemo

Come al soltio preciso è obiettivo nelle tue opinioni.

Kant disse che la cosa in sè non è conoscibile, perchè la percepiamo tramite forme a priori, filosoficamente parlando la realtà oggettivamente vera esiste, ma non è conoscibile, Arthur Schopenhauer offre il nirvana come modo per avvicinarsi all'oggettivo, ma è un discorso lungo max, ma se vuoi ne potremo parlare

BHe il discorso si potrebbe fare. A te la parola.

ok, il discorso è abbastanza semplice.
Considera un liquido, che passa attraverso un filtro, naturalmente quello che passa è una parte, ora considera che ci siano molti filtri tutti differenti + o -, quello che passa sarà diverso per tutti, fondalmente dal prodotto iniziale ognuno ha ottenuto qualcosa di diverso infine...
ora se il liquido fosse la realtà, i filtri le menti, ognuno percepisce qualcosa di differente, in base a quella che è la "maglia del filtro", ovvero in base alle nostre esperienze, abbiamo modi di recepire gli stimoli dall'esterno in modo differente dagli altri, cosicchè ognuno di noi tramite queste forme a priori, anche se la loro definizione risulterà sempre inesatta ha la sua personale realtà, codificata da sè stesso, filosoficamente parlando.
Dunque la realtà in sè, ovvero la cosa in sè, non è conoscibile, in tal senso, ergo, la reale realtà è inconoscibile e irraggiàngibile.

Eccovi una succosa pillola kantiana
Kant rulez

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