Cloud Atlas, sarà un evento cinematografico!
Per questo dobbiamo accontentarci delle sibilline dichiarazioni dei membri del cast. Alle recenti parole di Hugh Grant, che interpreterà sei personaggi “incredibilmente cattivi” tra cui un irriconoscibile stupratore, che ha definito come “incredibile” il montato che ha avuto modo di vedere, si aggiungono ora quelle del protagonista di 21 e Across the Universe Jim Sturgess:
‘Realizzare Cloud Atlas è stata un’esperienza incredibile. Ho amato ogni minuto della lavorazione. E’ un progetto ambizioso e emozionante. Tutte le persone coinvolte erano consapevoli del fatto che si trattava di qualcosa che non era mai stato fatto prima a questi livelli. A prescindere dall’esito commerciale, sarà un evento cinematografico. E’ stato come lavorare a teatro su scala più amplia. Una specie di ritorno alle origini. Dovevamo usare il trucco e una notevole quantità d’immaginazione per far funzionare tutto. L’aspetto che mi entusiasma maggiormente è costituito dal fatto che, per un paio d’ore, il pubblico dovrà essere coinvolto nella storia e adoperare la propria fantasia. E’ molto più gratificante in questa maniera, è come guardare una vecchia rappresentazione teatrale o una pantomima. Ho un’enorme fede nei fratelli Wachowski e in Tom Tykwer, sono davvero un passo avanti, degli artisti visionari capaci d’ispirare notevolmente le persone che lavorano con loro. Sono riusciti ad esaltare visivamente le idee che stanno alla base del libro creando qualcosa che va oltre il semplice adattamento.’
L’attore prosegue centellinando un po’ di descrizione del modus operandi dei due fratelli che, come è noto, non fanno attività stampa per i loro film e riducono al minimo indispensabile le loro apparizioni pubbliche:
‘Appena siamo arrivati sul set, Andy, Lana e Tom ci hanno fatto fare una specie di tour alla scoperta di quello che avremmo dovuto ottenere. Uno di quei momenti emozionanti in cui ascolti le parole degli artisti coi quali lavorerai focalizzate sull’esperienza che stai per affrontare. Ci sentivamo tutti come al nostro primo film e non ci sono state mele marce: tutti hanno lavorato come una squadra per un comune obbiettivo. Inoltre, per gli attori più noti, si è trattata di una vera e propria sfida, un rischio, quindi la freschezza di quello che si stava facendo era palpabile.
Adoro Andy, Lana e Tom. Hanno portato il loro tocco peculiare, hanno lavorato il più possibile come una singola entità, a prescindere che si trattasse di supervisionare il trucco dei test di ripresa piuttosto che le prove. Erano sempre in tre fino a che non si dovevano dividere per ragioni tecniche. Per Lana il cinema è davvero l’unica forma d’arte collaborativa basata sui rapporti sociali: hai bisogno di un sacco di gente e devi parlare, discutere e collaborare con tutti loro. Tutti artisti con un differente background. Credo che per loro girare con un terzo regista sia stata una specie di estensione massima di questo concetto.’
Fonte: http://www.badtaste.it/ di Andrea Bedeschi