Armi. Tante armi! Il massacro del Liceo Columbine
>>> IL FATTO
Il 20 Aprile 1999 la piccola città suburbana di Littleton, Colorado, si risvegliava sotto un sole bugiardo, in attesa che la vita riprendesse come ogni nuovo giorno.
Littleton si trova ai piedi delle Montagne Rocciose, nella Contea di Jefferson, a circa 16 chilometri a sud dall’area metropolitana di Denver; sarebbe stata una cittadina insignificante e priva d’interesse se non per un fatto senza precedenti negli USA che ha suscitato clamore anche a livello mondiale.
Quella mattina ci fu il più imponente bombardamento americano nella guerra del Kosovo; un’ora più tardi, due ragazzi, Klebold e Harris entrano nel liceo di Columbine di Littleton a mattina ormai inoltrata, vestiti con lunghi impermeabili e con indosso occhiali da sole.
Sono armati con un fucile semiautomatico da 9 millimetri, due fucili a canna mozza, una pistola semiautomatica da 9 millimetri e 96 bombe costruite a mano: vogliono massacrare più compagni di classe e insegnanti possibile.
Riescono ad assassinare dodici studenti e un’insegnante, e ne feriscono 23 prima di suicidarsi. Durante questo massacro ci furono numerose chiamate al 911 della Contea di Jefferson da parte di genitori preoccupati per i loro figli.
Telefonò anche il padre di Eric Harris:
‘Mio figlio si chiama Eric Harris. Temo sia coinvolto nella sparatoria’
-Operatore: ‘Coinvolto come”
‘E’ un membro della ‘Mafia in Impermeabile’.
‘Sembra una cosa uscita da Matrix’ furono i primi commenti. Sembra infatti la scena in cui Neo e Trinity entrano nel palazzo controllato dall’esercito, per salvare Morpheus prigioniero degli Agenti, provvisti di un autentico arsenale, nascosto sotto i lunghi impermeabili di pelle nera. Hanno ottenuto quelle armi dopo averle richieste al programma di caricamento ‘Struttura’, dopo che Neo ha detto ‘Guns. Lots of guns’.
Armi. Tante armi.
>>> I DUE RAGAZZI: ERIC HARRIS E DYLAN KLEBOLD
Eric David Harris e Dylan Bennett Klebold, due ragazzi di rispettivamente 18 e 17 anni, erano entrambi svegli e intelligenti. Venivano da solide famiglie e avevano fratelli più vecchi di tre anni, e durante la loro giovinezza avevano praticato sport come il baseball e il football. Tutt’e due erano molto bravi con il computer. I due ragazzi si sono conosciuti frequentando la Ken Caryl Middle School nel 1993; Klebold è nato e cresciuto nella zona di Denver, mentre il padre di Harris era stato nell’aeronautica degli Stati Uniti e aveva traslocato con la famiglia molte volte, prima di andare in pensione e trasferirsi definitivamente a Littleton, in Colorado, nel luglio 1993.
Quando Klebold e Harris entrano al Liceo di Columbine hanno difficoltà ad adattarsi; comunque, i due trascorrono il loro tempo in attività solite a tutti gli adolescenti: lavorano entrambi in una pizzeria e passano i pomeriggi giocando a Doom. Dall’esterno Klebold ed Harris appaiono come normalissimi teenager. La mattina dell’attacco pare che abbiano giocato a bowling.
>>> PREPARAZIONE AL MASSACRO
Secondo i diari, gli appunti e i video che Klebold e Harris hanno lasciato proprio per essere scoperti, Klebold pensava già al suicidio nel 1997 e i due pensavano di commettere un massacro fin dall’Aprile 1998. Un anno esatto dalla sua realizzazione, quello che è stato poi chiamato ‘il massacro del Liceo di Columbine’.
Per circa undici mesi Klebold e Harris hanno progettato la strage al loro liceo, studiando vecchi manuali di tattica militare e rivivendo battaglie della Seconda Guerra Mondiale. I due adolescenti odiavano tutti, non solo i Cristiani e i neri come qualcuno ha detto. Odiavano il mondo intero. Sulla facciata del suo diario Harris ha infatti scritto ‘I hate the fucking world’, odio questo fottuto pianeta.
Hanno usato Internet per trovare informazioni su come costruirsi le ‘bombe-tubo’ ed altri esplosivi. Hanno ammassato un vero e proprio arsenale, con pistole, fucili, coltelli ed esplosivi.
Klebold e Harris vogliono uccidere più persone possibile; studiano e tengono d’occhio il flusso di studenti nella caffetteria della scuola, notando che sono circa 500 gli studenti durante la pausa pranzo, alle 11.15.
Piazzano perciò bombe al propano nella caffetteria, e le regolano per esplodere alle 11.17.
Il massacro doveva avvenire il 19 o il 20 Aprile: il 19 Aprile era l’anniversario del Bombardamento di Oklahoma City, e il 20 Aprile era il 110° anniversario del compleanno di Adolf Hitler.
Klebold e Harris erano “soldati” della “Trench Coat Mafia”, la confraternita dell’impermeabile, come si facevano chiamare loro, una ventina di studenti uniti in una gang di vigilantes razziali, di mentecatti, di reietti che i compagni chiamavano “la merda della terra”. Da mesi minacciavano di vendicarsi, di “far vedere a tutti chi erano”.
>>> IL MASSACRO INIZIA
Alle 11:10 a.m. di martedì 20 aprile 1999, Dylan Klebold ed Erik Harris sono arrivati alla Columbine High School. Hanno guidato ciascuno la propria auto, e parcheggiato vicino al self-service/caffetteria; intorno alle 11:14 i due ragazzi hanno portato due bombe al propano da 20 libbre (regolate per esplodere alle 11;17) in sacchetti di carta e le hanno disposte all’interno del self-service. Nessuno ha notato questi sacchetti, perché si sono mescolati con le altre centinaia di sacchetti che gli altri allievi avevano portato con loro per pranzare.
Quindi Klebold ed Harris sono tornati di nuovo alle rispettive automobili, attendendo l’esplosione.
Ma fortunatamente niente è accaduto. Se le due bombe fossero esplose, probabilmente tutti e 488 gli allievi presenti all’interno del self-service sarebbero morti.
I due ragazzi aspettano invano: qualcosa non deve aver funzionato con i timer delle bombe. Il loro piano originale è fallito, ma i due hanno deciso comunque di entrare nella scuola.
Klebold è munito di una pistola semiautomatica da 9 millimetri, Harris impugna un fucile da 9 millimetri. Inoltre hanno fucili a canne mozze e bombe costruite a mano. Entrambi indossano lunghi impermeabili neri, per nascondere le armi che stavano trasportando, e due cinghie completamente piene di munizioni.
Alle 11:19, le due bombe-tubo che Klebold e Harris avevano installato in un campo aperto sono esplose; hanno cronometrato l’esplosione in modo che fosse una distrazione per gli ufficiali di polizia. Nello stesso tempo, Klebold e Harris hanno cominciato a sparare i loro primi colpi agli allievi seduti fuori dal self-service; Purtroppo, molti degli altri allievi non hanno realizzato ancora ciò che stava accadendo. Mancavano solo poche settimane al diploma, e molti hanno creduto che quei colpi fossero uno scherzo. Alcuni allievi che stavano mangiando sono stati uccisi.
>>> NELLA BIBLIOTECA
Alle 11:29, Klebold e Harris sono entrati nella biblioteca e hanno gridato ‘alzatevi!’.
Camminando verso le finestre, Klebold ha ucciso un ragazzo; dopo di che con Harris ha cominciato a sparare all’esterno, contro i poliziotti e gli allievi che fuggivano. Improvvisamente Klebold si è girato e ha sparato a tre allievi nascosti sotto un tavolo, ferendoli.
Harris è salito su un tavolo sotto cui si nascondevano due ragazze, e sparando verso il basso ne ha uccisa una. Poi ha chiesto ad un ragazzo se desiderasse morire, e mentre questo supplicava per la sua vita, ne ha ucciso un altro.
Sempre continuando a sparare e ad uccidere chi si nascondeva sotto i tavoli, Klebold e Harris si sono diretti verso l’entrata.
Nei 7 minuti e mezzo che sono stati nella biblioteca, hanno ucciso 10 persone e ne hanno ferite 12.
>>> NUOVAMENTE NEL CORRIDOIO
Klebold e Harris hanno fatto passare 8 minuti camminando per i corridoi, esaminando e ispezionando le varie aule, molte di queste chiuse e bloccate da sportelli, dove si nascondevano molti allievi. Ma le serrature non sarebbero bastate, se veramente i due ‘killer’ avessero voluto entrare in quelle stanze.
Alle 11:44, i due ragazzi sono tornati indietro, e scendendo le scale, si sono diretti nuovamente nel self-service. Quindi hanno tentato di far esplodere le due bombe al propano da 20 libbre, ma senza successo. A questo punto hanno iniziato a lanciare le bombe a mano che si erano costruiti; poi sono saliti di nuovo per le scale. Dirigendosi ancora verso la biblioteca, si sono accorti che quasi tutti gli allievi indenni stavano fuggendo; andando verso le vetrate, hanno sparato di nuovo verso l’esterno, contro i poliziotti e i paramedici che erano giunti sul luogo.
In un momento tra le 12:05 e le 12:08 Dylan Klebold e Eric Harris, nel lato sud della biblioteca della Columbine High School, si sono sparati in testa, ponendo fine al massacro e alle loro vite.
In tutto, Klebold e Harris hanno ucciso tredici persone (dodici allievi ed un insegnante). Delle 76 bombe che hanno gettato durante i loro 47 minuti di follia alla columbine, 30 sono esplose e 46 no. In più, avevano 13 bombe nelle loro automobili inesplose (12 in quella di Klebold e 1 in quella Harris ). Più, naturalmente, le due bombe al propano nel self-service.
Hanno sparato circa 900 proiettili; i fucili che possedevano erano stati acquistati legalmente in negozi e fiere specifiche, mentre i proiettili erano stati acquistati a Littleton, nel negozio del ferramenta del quartiere.
>>> CHI BISOGNA INCOLPARE’
Nessuno potrà mai dire con certezza perché Klebold e Harris hanno commesso questo crimine così orrendo. Molta gente ha tirato in ballo il forte classismo della scuola, i videogiochi con cui i due amavano passare il loro tempo libero, i film violenti, la musica che ascoltavano, il razzismo, la depressione.
Altri hanno accusato i genitori, Hitler, la droga, l’Associazione Nazionale delle Armi da Fuoco, al sistema scolastico pubblico in generale, la cultura Goth.
Si è sostenuto che ‘Klebold e Harris non possedevano le basi morali condivise da noi tutti’; si è scritto nei giorni seguenti che i due ragazzi ‘vivevano immersi in una grottesca sottocultura giovanile’ ed erano ‘i prodotti del vangelo pagano e permissivo del sesso, della droga e del rock’ ‘n roll’. Sono stati definiti ‘i seguaci del satanico, perverso, ‘rocker gotico’ Marilyn Manson e di altre disgustose band’.
Sorprendentemente, circa un mese prima dell’evento, la famiglia Klebold aveva intrapreso un viaggio di quattro giorni diretti all’università dell’Arizona, in cui Dylan era stato accettato per il seguente anno. Durante il viaggio, i Klebold non hanno notato nulla di insolito in Dylan. Ma se i genitori avessero osservato attentamente, nelle stanze di questi due loro figli avrebbero sicuramente trovato videotape, pubblicazioni, pistole e bombe.
Da un’intervista a due compagne di classe di Harris e Klebold, appare che questi due ragazzi fossero ‘strani, non molto socievoli’.
Gli unici responsabili in realtà sono loro, Eric Harris e Dylan Klebold. Nessuno li ha mai ascoltati veramente o si è interessato ai loro problemi. Si sono chiusi a riccio, provando a difendersi e anche nascondersi da quel mondo che a volte, nonostante tutta la sua bellezza, ci appare davvero vuoto e crudele al punto da farci sentire perduti.