WhatIsTheMatrix.IT – Il Sito Italiano su Matrix

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Home // Blog // L’importanza dei colori in Matrix – Parte I

Che nella saga di Matrix vi siano differenti colori di fondo pellicola, appositamente inseriti dai Wachowski, è un fatto che salta subito all’occhio, non a caso tale individuazione è stata trattata ed argomentata da libri, riviste ed esperti di cinema.

Come si può notare fin dall’inizio del primo film, l’ambientazione ha una connotazione che richiama decisamente al verde! Tutte le scene, infatti, che mostrano il mondo all’interno della matrice, sono caratterizzate da una spiccata tonalità verde che richiama essenzialmente il codice di Matrix.

Ciò che quindi è diretta emanazione del codice di Matrix, e cioè il mondo illusorio posto davanti agli occhi degli uomini per nascondere loro la verità, assume questa particolare colorazione:

Codice verde:

Mondo Virtuale verde:

I motivi della scelta di questo colore possono essere diversi, ma essenzialmente si ricollegano al concetto di virtualità della realtà, una realtà solo apparente, ma che è generata da un codice invisibile che la permea completamente. Un mondo generato al computer, e se vogliamo, proprio i primi computer avevano il caratteristico colore verde su sfondo nero al quale i Wachowsky si sono chiaramente ispirati.

Nella psicologia, inoltre, il verde è un colore abbinato alla decadenza, alla malattia, ad un concetto di malsano. Così come Matrix è una malattia per gli uomini, una gabbia virtuale che li mantiene in un profondo stato di decadenza fisica e cerebrale.

Tutte le scene, quindi, che si svolgono all’interno della matrice hanno un colore di fondo verde!

Diverso è invece il colore di fondo che connota il mondo reale, il mondo cioè dove gli uomini che si sono sconnessi da Matrix, si ritrovano per vivere la loro vera e reale vita. Il mondo distrutto dalla guerra con le macchine, ed il mondo nel quale le macchine vivono e prosperano coltivando gli uomini e traendone energia.

Il mondo reale, infatti, è caratterizzato da una tonalità di colore tendente al blu.
Anche in questo caso la scelta del colore di fondo si può relazionare alla tipologia di codice (codice
blu) che utilizzano gli uomini liberi per le loro interazioni informatiche.

The Matrix:

Reloaded:

Revolutions:

In molti casi, questa scelta dei registi è stata interpretata unicamente come virtuosismo artistico, ma ponendo maggiore attenzione ai dettagli della saga, si può intuire che rappresentino ulteriori indizi posti a comprensione d’una trama apparentemente semplice.

Del resto lo stesso Owen Paterson in “Matrix Revisited”, proprio parlando dei colori, pose l’accento su tale importanza:

Quindi, qui di seguito cercheremo di analizzarli con la maggiore attenzione possibile.

Il codice blu

In Reloaded si vede Link che chiede il permesso d’entrata in Zion e per farlo comunica con degli operatori. Questi ultimi interagiscono con lui e il sistema difensivo di Zion, attraverso un’interfaccia virtuale. Probabilmente tale interfaccia è utilizzata, per permettere loro di avere contemporaneamente, in tempo reale ed in scala, la posizione degli armamenti difensivi, delle porte d’entrata, della zona d’attracco e della nave che chiede l’ingresso, in poche parole un più che chiaro controllo della situazione, anche se virtuale:

Ed è in questa scena che si vede chiaramente un codice blu appartenente agli uomini. Infatti questi operatori che agiscono virtualmente, sono connessi ad una (lasciateci usare il termine) piccola matrix di Zion, vale a dire ad una simulazione creata e controllata dagli umani. Tant’è che le persone connesse a tale simulata interfaccia, sono a loro volta controllati da un operatore che li supervisiona attraverso un codice, che è appunto”Blu”:

In psicologia, il blu è considerato un colore di pace e di benessere, un colore spirituale associato al cielo ed al mare. Il mondo reale, quindi, viene considerato come un’ancora di salvezza per gli uomini, un rifugio dal male della matrice, nel quale ritrovare sé stessi e il proprio essere.

Il codice giallo/arancio

In “Revolutions” c’è una sequenza molto particolare, Dopo il titolo iniziale si vede un probabile codice giallo/arancio, che è facilmente riconducibile ad un linguaggio complesso e matematico poiché formato da frattali, quindi da ritenere appartenente alle macchine. Da notare, che nella sequenza la camera fa una sorta di zoom in avanti, e subito dopo l’inquadratura torna indietro, così questo codice si tramuta nel classico codice verde di Matrix.

Ma la sequenza continua e si vede la città “The City” costituita da linee di codice, fino a che la mappa di quest’ultima, non scompare tra le stringhe del codice verde presenti sullo schermo di un operatore umano.

Molti interpretano questi fotogrammi, come una conferma al fatto che Zion sia un ulteriore livello di una simulazione virtuale, vale a dire un sottocodice o ulteriore. Altri contrariamente, ritengono che serva a porre l’accento su di una guerra tra uomini e macchine, che avviene non solo attraverso l’utilizzo d’armi, ma anche a livello di lotta di Hackeraggio. Altri ancora, che sia un metodo utilizzato dalle macchine per carpire informazioni importanti agli uomini, senza che se ne rendano conto.

Ad ulteriore conferma che il codice frattale giallo/arancio sia appartenente al mondo delle macchine, vi sono alcune sequenze in Revolutions, in cui Neo accecato da Bane non utilizzando più gli occhi ma la mente, riesce a vedere il mondo come se fosse una macchina. Infatti, questo nuovo senso gli permette di percepire tutto ciò che appartiene direttamente o indirettamente al mondo dei robot, le loro strade, i loro edifici, il loro mondo, mentre gli impedisce di vedere Trinity trafitta morente.

E il mondo che lo circonda, visto con gli occhi di una mente collegata al main-frame delle macchine, è giallo/arancio come il codice frattale iniziale.

In psicologia il giallo è il colore della mente ed è associato alla chiarezza nonché alla paura. Neo, ormai cieco, vede con gli occhi della mente e gli è chiaro ciò che prima gli era oscuro.

Alcune prime considerazioni

Visto che il colore blu appartiene agli uomini e il giallo/arancio alle macchine, ed entrambe le razze interagiscono con matrix, diviene logico che il colore di fondo e di codice della matrice sia verde, anche in base alle regole basilari dei colori, per le quali unendo i colori primari blu e giallo,si ottiene il verde:

Inoltre i Wachowski, maniaci del dettaglio mettono in evidenza l’importanza dei colori anche attraverso i monitor di controllo connessione,degli operatori.
Infatti, su tali schermi si può notare che, mentre le persone connesse sono raffigurate col verde, colore della stessa matrice in cui agiscono, le postazioni vuote sono blu esattamente lo stesso colore
di base assegnato al mondo reale.

(Inoltre, gli schermi che supervisionano tutto ciò che è inerente al mondo reale hanno una colorazione di base Blu.)

Le cose si complicano

Sembrerebbe però che ai Wachowski le cose semplici non piacciano, infatti in Reloaded vi sono due sequenze che complicano le sopraccitate intuizioni.

In base all’individuazione che tutto ciò che è connesso o interagisce in matrix debba essere per forza di cose fatto di codice verde, perché Neo vede Seraph fatto di codice giallo/arancio?

Inoltre, quando Neo, Morpheus e Trinity si recano al Ristorante del Merovingio, perché Neo vede
un codice differente, probabilmente criptato?

Il codice criptato sembrerebbe sia stato scritto dal Merovingio, che si è creato una matrix parallela nella quale gli strumenti di controllo della matrix ufficiale, come gli agenti, non possono accedere. Un mondo costruito all’interno della matrice, ma separato da essa da particolari barriere, porte di accesso segrete che permettono l’ingresso o l’uscita in determinati punti, solo se si hanno le relative chiavi (da qui l’importanza del keymaker per il “Francese”).

Ma soprattutto una separazione “fisica” dalla matrix ufficiale sottolineata dal fatto che per entrare in uno qualunque dei suoi locali (Le Vrai e Club Hell) bisogna necessariamente prendere un ascensore. Un’ ulteriore conferma è data proprio dai colori di fondo pellicola, infatti a differenza di altre locazioni della Matrice, nel suo Castello la tonalità di base pellicola è gialla:

E tale differente colorazione è messa in evidenza dai Wachowski in varie sequenze, infatti in
Reloaded la si nota proprio durante la fuga del Keymaker, Morpheus e Trinity inseguiti dai Gemelli:

Quindi, una sorta di confine, durante il passaggio dal Castello al Parcheggio, limite delineato proprio da un cambio colore. Da notare, che il giallo del Merovingio è comunque un giallo con una, anche se molto vaga, tonalità verdastra che aumenta o diminuisce man mano che ci si allontana dal suo Castello. La stessa differenza di colore la si può notare anche poco dopo, quando Neo cerca una via d’uscita dal palazzo:

Ma ecco dagli “Zion Archives”, un dettaglio molto importante:

La “yellow energy” viene distribuita al bar del Hell Night Club.
Che sia un ulteriore strumento od espediente utilizzato dal Merovingio per indirizzare uomini e programmi verso la propria matrix personale? Del resto che il Merovingio abbia capacità di scrivere programmi per condizionare le sue prede, lo si era visto chiaramente nella sequenza della torta a sorpresa. Quindi l’Hel Night Club sembrerebbe un luogo di perdizione creato appositamente per attrarre programmi tendenzialmente turbolenti o tentennanti nei confronti della propria condizione di schiavitù.

Ma qual è la ragione per la quale il codice giallo domina il regno del Merovingio, ne condiziona gli accoliti e permea Seraph?

Le risposte a tali quesiti non sono univoche tuttavia è lecito ipotizzare il fatto che Il Merovingio, essendo un programma delle macchine che probabilmente si è ribellato ad un destino che lo avrebbe portato alla cancellazione, è tuttavia sempre legato a quella sorgente dalla quale proviene e a cui si ispira per ricreare il suo mondo personale!

Un mondo che deve obbedire alle leggi della matrice, ma dalle quali si discosta parzialmente tanto da utilizzare una parte del codice giallo/arancio proprio delle macchine e in cui il suo creatore si riconosce perché da quel mondo proviene.

E’ presumibile pensare, dunque, che la diversità del codice del Merovingio sia dovuta ad una “commistione” del codice matrix con il codice giallo/arancio delle macchine.

Analogo riferimento può essere fatto per Seraph il quale, essendo stato il più importante servitore del Merovingio, ha probabilmente mantenuto il suo codice giallo/arancio originario anche quando è passato al servizio dell’Oracolo.

Simile discorso sembra valere per il programma più importante all’interno di Matrix, l’Oracolo!
Si può infatti notare come il luogo principale in cui opera, ovvero la sua cucina, abbia una tonalità di fondo tendente all’arancione, a differenza del resto della casa che invece sembra essere assimilabile al colore verde della matrice:

Al pari del Merovingio, infatti, l’Oracolo è di diretta emanazione della sorgente oltre ad esserne costantemente correlata e quindi mantiene un codice intermedio tra il verde di matrix e il
giallo/arancio delle macchine!

Quando invece la sua scelta “interrompe” in qualche modo la connessione con la sorgente, atto evidenziato sia dall’appartamento buio, sia dal cambiamento d’aspetto,

(Buio, probabilmente utilizzato per evidenziare la temporanea assenza di colore, caratteristica del Nero.)

anche il colore della sua cucina si discosta maggiormente dal colore giallo/arancio delle macchine per assumere una connotazione molto più inerente a quella di matrix:

Il suo distacco dal mondo delle macchine, inoltre, diviene progressivamente sempre più marcato tanto che, nel momento dell’assimilazione da parte di Smith, la cucina ha una colorazione completamente verde:

L’oracolo, inoltre, opera nella duplice veste di “emissario delle macchine” oltre che di “aiutante degli uomini”. Questa sua “ambiguità” comportamentale è sottolineata dal fatto che all’interno della cucina è presente un arredamento che comprende, nello stesso tempo, oggetti di colore arancione (mobili a parete) e parti di colore verde (tavolo, piani di lavoro).
Anche la sua persona è caratterizzata da tale dicotomia di colori in quanto, come si può notare dalle foto suesposte, ella veste un abito verde sul quale indossa un grembiule arancio.
Tale dualità di colori è il segno della dualità del comportamento dell’oracolo! Da un lato, infatti, quando agisce al servizio delle macchine, indossa il grembiule arancio. Quando invece opera da sostegno per gli uomini (colloqui con Neo, con Trinity ecc.), o si arrende all’influenza di Smith, smette il suo grembiule arancio e si siede al tavolo verde.

Con ciò siamo giunti al termine della prima parte di questo approfondimento; vi rimandiamo alla seconda parte che sarà pubblicata a breve e che concluderà la presente analisi dei colori della saga in quanto, come tutti sappiamo…tutto ciò che ha un inizio ha anche una fine!!!

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