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In ‘The Matrix’, quando Morpheus spiega a Neo della neuro-simulazione e della pericolosità degli agenti, si intravedono alcuni dettagli ai quali bisogna attribuire la dovuta importanza. Tant’è che la sequenza parte con una serie di brevi ma mirate inquadrature:

1) Dettaglio semaforo rosso

2)Massa di anonime ed indaffarate persone che si accingono ad attraversare l’incrocio, e subito scatta il verde:

Attraversamento della folla in contemporanea con Neo e Morpheus:

Tutti particolari comuni facenti parte della quotidianità, se non fosse che i Wachowski insistono nel

proporci le medesime inquadrature anche in ‘Secondo rinascimento’ degli Animatrix:

1)Massa di robots anonimi che attendono di attraversare con semaforo rosso:

2)Dettaglio da semaforo rosso a blu:

3)Attraversamento:

Ma se non bastasse anche in ‘Beyond-Aldilà’ sempre dagli Animatrix, ad inizio cortometraggio:

1)Dettaglio da semaforo rosso a verde:

2)Attraversamento di una folla di persone anonime:

Ma subito dopo l’attenzione si sposta verso un altro settore della città:

1)Dettaglio incrocio con semaforo rosso:

2)Scatta il verde:

3)Attraversamento di Yuki (il gattino della protagonista):

Tale ostinazione da parte dei Bros. pur chiarificandoci l’intenzione di voler incastonare ulteriori indizi a favore di una maggiore comprensione dell’opera matriciale, non ne alleggerisce certo la complessità simbolica. Ad ogni modo in tutti i casi l’attraversamento sembrerebbe utilizzato per simboleggiare uno stato di passaggio, l’inizio di un percorso di liberazione, insomma l’attraversamento della soglia. Infatti in ‘Secondo Rinascimento’ tale sequenza non fa che anticipare la ribellione dei robots contro una società umana che li sfrutta, umilia e schiavizza. Allo stesso modo, in ‘The Matrix’, la sequenza serve ad evidenziare lo stato di passaggio di Neo da semplice ribelle a potenziale eletto, cioè l’unica speranza umana contro la schiavitù imposta dalla macchine. Ed anche in ‘Beyond’ il gatto Yuki, pur essendo un programma (il caso lo rianalizzeremo più avanti), comincia un percorso che indirizzerà lui e la sua padroncina verso la comprensione e la verità. A conferma di tali ipotesi, sulla base di un’analisi simbolica, lo stesso semaforo rosso indicando l’Alt, lo Stop, non fa altro che evidenziare una condizione di staticità, di schiavitù, di incoscienza. Contrariamente il verde, indicando l’Avanti, il Via, simboleggia uno stato di movimento, di ribellione, di presa di coscienza rispetto alla propria condizione di schiavitù. Ed è interessante notare quanto tale simbologia sia stata giustamente mantenuta direttamente correlata a quella dei colori (invitiamo a leggere i due articoli L’importanza dei colori in Matrix – Parte I
e
parte II
in quanto importantissimi per comprendere appieno i concetti qui esaminati). Infatti, sia i colori che i simboli del semaforo si adattano alla perfezione sia allo stato di schiavitù che di ribellione. Non a caso gli umani sono connessi alla matrice:

– da prigionieri contenuti in una massa gelatinosa rossa in posizione statica:

– oppure da liberi consapevoli di muoversi dentro un mondo fittizio che ha un colore di fondo verde:

Ed è proprio per questo che nel Secondo Rinascimento vi è l’unico caso nel quale il semaforo da rosso diviene blu, perché la ribellione, la presa di coscienza da parte dei robots, avviene nel mondo reale che nel film è rappresentato con un colore di fondo blu:

Un particolare che oltre a denotare una carismatica capacità nell’inserire allegorie ha anche una valenza ironica, tant’è che se i semafori del mondo reale sono blu significa che noi spettatori siamo schiavi di Matrix i cui semafori sono appunto verdi e in posizione esattamente speculare.

Come se non bastasse a rafforzare tali teorie, arriva in nostro soccorso lo stesso Matrix Comic Ufficiale ‘Artistic Freedom’, nel fumetto è presente tra i protagonisti il potenziale eletto The Spoon Boy e la storia narrata molto probabilmente è antecedente agli eventi di The Matrix, tant’è vero che il ragazzino acquista consapevolezza della falsità del mondo che lo circonda proprio nel momento in cui scatta il verde alle sue spalle:

Ma la conferma definitiva è risposta tra gli speciali del dvd degli animatrix, dove il disegnatore ‘Koji Morimoto’ fa una affermazione chiarificatoria, riferendosi all’attraversamento di ‘Beyond-Aldilà’:

Arrivati a questo punto la genuinità di tale simbologia risulta autenticata e la si può sintetizzare così:

Ogni qualvolta avviene un attraversamento pedonale nascono potenziali prerogative per cui si liberi una mente, nasca un eletto o cominci una qualsiasi sorta di ribellione.

Prerogative solo potenziali, in quanto gli attraversamenti avvengono di continuo, ma ciò non significa che in tutti i casi si ottenga il risultato, infatti perché ciò avvenga è necessaria una minima predisposizione solitamente stimolata dal amletico dubbio esistenziale che qualcosa non torni o sfugga:

In ogni caso, è indispensabile che la mente non sia annegata da quelle distrazioni create appositamente per rendere schiavi, condizione chiaramente evidenziata dalle inquadrature sugli sguardi vuoti, persi e stressati dalle problematiche d’una vita sociale fasulla od oppressivamente subdola:

Diversamente Neo, Yuki ed anche il robot del II° Rinascimento hanno una presenza scenica totalmente svincolata dagli schemi dispotici imposti:

Procedendo con la nostra analisi, dalla sequenza introduttiva dell’episodio ‘Aldilà’, s’intuisce che ricerche e controlli avvengono regolarmente proprio per permettere d’individuare l’eletto sin dal suo primo attraversamento, il tutto sembrerebbe espresso attraverso i seguenti dettagli:

1)Stessi codici d’intercettazione:

2)Medesimi uffici controllati:

Conseguentemente vista l’importanza e la ciclicità di tale atto, diviene spontaneo domandarci il motivo per il quale Neo attraversa in struttura anziché in matrix. Tale avvenimento non sembrerebbe affatto dettato dal caso, tant’è che Yuki, un semplice programma facilmente cancellabile e sostituibile, trascinandosi dietro la propria padroncina impone un tempestivo sopraluogo che termina in favore degli agenti. Nonostante ciò il punto chiave della vicenda sembrerebbe risiedere nelle reali motivazioni che possono aver indotto in un gatto, semplice programma di sistema al pari di corvi e palazzi,la nascita dell’annosa ricerca della verità. Molto probabilmente l’intero episodio lo si può considerare come un enorme espediente gestito dall’Oracolo, in modo da permettere a Neo d’agire indisturbato il più allungo possibile.
Tant’è vero che gli agenti si renderanno conto troppo tardi delle sue reali potenzialità:

Potenzialità la cui massima espressione è evidenziata anche in questo caso dalla presenza di semafori in un incrocio ormai noto:

Del resto che l’Oracolo influenzi pillole rosse o programmi traspare:

– sia dall’articolo sui Messaggi subliminali in Matrix – Parte I e parte II

– sia dalle parole dell’Architetto:

– sia dalle proprie affermazioni:

– Ma questa volta è differente:

Ad ogni modo qualsiasi sia l’obbiettivo perseguito, la pace definitiva o il riscatto delle razze succubi, il risultato ottenuto è molto meno esplicito di quello che possa apparire, tant’è vero che per appezzarlo a pieno è indispensabile comprendere una volta per tutte che le macchine pur essendo in posizione di predominio, sono schiave del sistema al pari d’uomini e programmi. Tale affermazione potrebbe apparire insensata, ma facendo mente locale non si può far a meno di notare che la futile esistenza dei robots è unicamente e totalmente volta ad un corretto funzionamento della matrice, che conseguentemente ne impone l’inappellabile sacrificio, le cicliche funzioni e la mancanza d’individualità. A conferma di ciò il corto ‘Matriculated’ degli animatrix, ci mostra un robot che si ribella ai propri simili in difesa degli umani:

Conversione avvenuta, non a caso, grazie all’utilizzo d’una matrice gestita dai ribelli:

Un evento, quindi, importantissimo sia perché rafforza il concetto di ‘prigione virtuale’ da tramutare nell’unico reale strumento di salvezza comune ‘la crisalide’, sia perché pone l’accento sui seguenti dettagli:

– il robot a inizio episodio ha gli occhi di color rosso:

– solo successivamente alla conversione divengono verdi:

Due fotogrammi apparentemente irrisori, ma in realtà direttamente correlati alla simbologia presa in esame, infatti come per gli umani, il semaforo e gli occhi di colore rosso indicano lo stato di schiavitù, mentre di colore verde la presa di coscienza, la ribellione. Ma è intrigante notare quanto i registi siano riusciti a rendere ancor più raffinate le affinità tra le due razze, difatti i Pod sono composti da una struttura metallica che contiene le umano-batterie immerse in una massa gelatinosa rossa:

e allo stesso modo le macchine, schiave del sistema, sono costituite da una corazza metallica che dal interno emana una luce di color rosso:

– Sentinelle

– Zero-uno


Clicca per ingrandire l’immagine

– trivelle e quant’altro

Una similitudine importantissima in quanto ci rivela l’effettivo risultato ottenuto da Neo, tant’è vero che dopo l’atto sacrificale il robot trasportatore acquisisce una rivelatoria colorazione verde negli occhi:

Ma è ancor più significativo notare che tutta Zero-uno pian piano muta, passando dall’intenso rosso al verde liberatorio:


Clicca per ingrandire la immagine

Un dettaglio quasi impercettibile, probabilmente incastonato per evidenziare una coscienza, un’individualità finalmente acquisite, caratteristiche tipicamente umane che sfociando nella tanto acclamata possibilità di scelta, potrebbero determinare veri e propri scismi tra le file di Zero-uno in favore d’una pace definitiva.
Neo, quindi salvatore per antonomasia, fautore di un mutamento di portata rivoluzionaria che venne preannunciato anche in questo caso attraverso la simbologia dei semafori:

(Là dove si formerà la voragine nella quale avverrà la sconfitta di Smith, prima di toccare terra il semaforo è rosso, appena toccano terra diviene verde)

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