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Piccola teoria

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riguardando di nuovo The Matrix reloaded, mi sono accorto di alcuni dettagli riguardanti i precedenti eletti.
1-perchè seraph viene visualizzato da Neo la prima volta che lo incontra come un ribelle collegato a The Matrix e non come esempio l'Oracolo (The Matrix revolutions) in semplice codice verde...era uno dei precedenti eletti' (anche quando Neo gli chiede cosa sei, lui risponde semplicemente con "proteggo ciò che più prezioso", come fa neo).
2-anche il merovingio può essere un precedente eletto in quanto persephone dichiara "lui era uguale a te", anzi il primo eletto come dopo riprende "sono sopravissuto ai tuoi predecessori".altro punto a mio avviso interessante, come fa a trafugare programmi illegalmente da The Matrix al mondo reale' se fosse solo un programma non potrebbe, persephone poi allude a lei e il francese come Trinity e neo. un altro punto è il suo vivere in un castello dal codice criptato e la sua capacità di cambiare a piacere il codice di The Matrix (capacità posseduta mi sembra solo dall'Oracolo, Smith e neo), infine la sua somiglianza innegabile nel vestire a neo.

ciau a tutti

Messiah

1-perchè seraph viene visualizzato da Neo la prima volta che lo incontra come un ribelle collegato a The Matrix e non come esempio l'Oracolo (The Matrix revolutions) in semplice codice verde...era uno dei precedenti eletti' (anche quando Neo gli chiede cosa sei, lui risponde semplicemente con "proteggo ciò che più prezioso", come fa neo).

In realtà non lo vede nè come uno nè come l'altro.
Lo vede come un'entità a parte, in codice giallo. La storia di seraph è ancora piuttosto oscura, ma ti ricordo che in passato Seraph era riuscito a sconfiggere Smith, e questo fa di lui un essere al di sopra dei normali canoni di matrix.

-anche il merovingio può essere un precedente eletto in quanto persephone dichiara "lui era uguale a te", anzi il primo eletto come dopo riprende "sono sopravissuto ai tuoi predecessori".altro punto a mio avviso interessante, come fa a trafugare programmi illegalmente da The Matrix al mondo reale' se fosse solo un programma non potrebbe, persephone poi allude a lei e il francese come Trinity e neo. un altro punto è il suo vivere in un castello dal codice criptato e la sua capacità di cambiare a piacere il codice di The Matrix (capacità posseduta mi sembra solo dall'Oracolo, Smith e neo), infine la sua somiglianza innegabile nel vestire a neo.

Io non ho mai creduto in questa teoria del merovingio=precendete eletto.
Per tanti motivi, ma sopratutto per il fatto che è interamente un programma, e non un uomo.
Gli svariati riferimenti a lui "come neo" sono a mio avviso più comportamentali che tecnici, nel senso che Persephone sembra parlare di un merovingio che teneva a lei, alle altre persone, un "uomo" diverso, mentre col tempo è peggiorato, disinteressandosi a qualsiasi cosa non gli potesse fornire ancora più potere.
Come ultima cosa, il merovingio non credo riesca a modificare matrix.
Di fatto è riuscito a creare una sottosezione in The Matrix dove lui è "l'Architetto", dove può modificare le cose a suo piacimento (sempre ni limiti apparentemente)

seraph viene visualizzato in codice giallo, come in The Matrix PON vengono visualizzati Neo ed altri scollegati, però se fosse uno scolllegato, da dove si connette'

Io la vedo come Boomer.

seraph non è scollegato, ma è in meditazione, quindi trascende.

Come accennato da Jestas, si dice che Seraph abbia solo in quel momento il codice giallo perché si trovava in meditazione.
Ad ogni modo, si tratta secondo me di un programma molto particolare (liberato forse dal Merovingio e passato poi con l'Oracolo), e a me piace pensare che quel codice giallo indichi qualcosa di più e non sia solo momentaneo. Del resto, ha libero accesso alle backdoors. Cioè, è un programma libero. Ma non è un Eletto, essendo sempre un programma.

Il Merovingio, era "come" Neo caratterialmente, come già detto da Boomer. Più altruista e meno interessato al semplice accumulo di potere. Inoltre, liberando i programmi, aveva una specie di funzione simile a quella di Neo, solo che con i programmi al posto degli Uomini. Liberava i programmi da Matrix, tramite L'Uomo Del Treno.
In realtà, continua tuttora a liberarli, ma non "gratuitamente"...

Il Seraph interiormente illuminato lo vedrei, simbolicamente, in due possibili maniere:

1) il Seraph gnostico

Seraph innanzitutto come espressione dell'eroe 'luci-ferino' della Gnosi, di colui che cerca di elevarsi e raggiàngere la propria, meditativa, salvezza percorrendo la strada della conoscenza, quella strada che ' sola - lo dovrebbe ricondurre all'Uno da cui in origine decadde, anche se adesso è un programma esule ' un angelo 'senz'ali' ' che in pratica dunque non potrebbe più liberarsi dalla matrice'

Seraph, meditando in attesa di Neo, starebbe quindi cercando di aprirsi 'da' se stesso, sentendosi prigioniero della sua corole-playerorea RSI; adesso come adesso è, in apparenza, una 'body guard', ma in vero il suo è un mestiere tutto 'di facciata'' come gnostico tutto vorrebbe tranne che proteggere tale odiata corole-playeroreità' Paradossalmente, poi, alla fine si ritroverà ancora nei suoi vecchi abiti, se non che ' purtroppo per lui ' sempre nel suo caso l'abito non farà più il monaco (the monk), ormai già bello che morto, bensì la diabolica scimmia (the monkey [il 'Nero redivivus'-Smith]), e così il vecchio 'Sé sociale' sarà ormai divenuto' il nuovo 'Falso Sé'.

La Gnosi così rappresentata sarebbe dunque interole-playerretabile come una strada mortifera a tutti gli effetti, conducente al fallimento dello scopo che ci si è prefissati (la liberazione salvifica dalla schiavitù della matrice), tutto il contrario di quello che potrebbe invece dimostrare lo stesso Neo, che dal canto suo alla fine diverrebbe l'eletto per uno Spirito di elezione - per un Fuoco - che viene da FUORI (cf. la scena ' simbolica anch'essa - in cui Neo apre le braccia e in fide si lascia investire, non potendo far altro, dalla sentinella nemica che improvvisamente gli si smaterializza dinanzi senza così arrecar danno alcuno alla Logos [il Verbo, che 'presiede' in quella scena]; lì forse si potrebbe vedere simbolicamente il momento in cui viene 'forgiato' una volta per tutte, con quel particolare 'battesimo del fuoco', il codice 'd'oro' dell'Eletto, colui che viene religiosamente inteso appunto non tanto e non solo come 'colui che conosce' bensì come 'colui che è'' come si suol dire, in 'Stato di Grazia', uno stato che alla fin fine non ci dice tanto in merito a quello che è IN lui, quanto a quello che, dall'alto, è SU di lui [cf. l'evangelica colomba del primo film'] come dire: 'non sono l'Eletto perché IO' ma sono l'eletto perché DIO'' ed è capendo questo, ed agendo con fede in questa direzione, che infine raggiàngo il mio obiettivo esistenziale: la Libertà, la Vita eterna' e quindi la Conoscenza, raggiàngibile ad infinitum, della stessa Divina Verità), e non (solo) grazie alle (pur importanti) conoscenze raggiànte da DENTRO (ad es. la strada che porta a 01' quella che Neo vede guardando anch'egli dentro se stesso [scena nel Mobil ave in cui 'agostinianamente' ' 'in interiore homine'' - gli inizia ad apparire la strada che conduce alla 'città di Dio': la 01 del Deus ex machina; una Strada che trascende dunque le contingenze presenti, quella stessa necessità del momento di uscire dalla 'matrice in miniatura' del Mobil ave, giacché - come dice Dio nella Bibbia - 'i miei pensieri NON sono i vostri pensierì, 'i miei sentieri NON sono i vostri sentierì])'

Volgersi solo ed esclusivamente al di dentro equivarrebbe a ripiegarsi su se stessi, ad abusare della ragione sempre più a scapito della fede (ché tanto ci farà progredire e alla fine ci libererà la Conoscenza [teologica/filosofica/scientifica], non la Grazia'), e al restare quindi comunque separati dall'Altro (Colui che è in noi ma che anche si differenzia da noi): certo, si procede con un ulteriore passo in avanti nel 'nosce te ipsum' (etiamsi Deus non daretur), nella riscoperta della propria profonda, arcaica, identità (nel caso di Seraph: dal serole-playerente della Genesi' al mostro dell'Apocalisse'), una 'positiva' mutazione conoscitiva (per conoscere il serole-playerente che è in me' devo 'cambiare pelle', devo avvicinare il mistero dell'iniquità, far scoccare la scintilla e accendere quel fuoco [Bane-Smith] che so essere dentro di me da sempre'), un avvicinamento della 'sostanza gialla' (intravista nella sala da the) del nostro 'firewall' a quello che resta il suo personale Fuoco primigenio' ma vi è Salvezza in tutto ciò, in tutto questo conoscere'

Oracolo docet: 'I believed, I believed', come dire: oltre al conoscere mi sono aperta alla Possibilità, a un che di Diverso, potenzialmente Originale, Sconosciuto (pure da me!!)' in una parola: sono aperta al Nuovo (come fu Nuovo il 'B.ig B.ang' [forse simboleggiato 'orgasmicamente' - e sempre col colore giallo' - nella sigla iniziale di Revolutions']' altro che il nato già vecchio 'B.enjamin B.utton' [n.b.: questa m'è venuta così, però il film non l'ho visto, non so se il 'parallelo del B.B.' calza' se il ringiovanimento di Pitt è di matrice' gnostica])' sono aperta' a Neo (all'Uno che è anche Altro, al Cristo figlio dell'Uomo che è anche figlio di Dio, alle due nature unite sì nella stessa persona ma anche distinte)!

D'altronde, latinamente parlando (con Orazio), come finisce Revolutions' Con l'ALIUS ET IDEM, con Colui che è 'diverso e lo stesso' (ieri, oggi e domani'), quel Sole-Altro che ogni giorno risorge, si rinnova, simbolo del Neo cristiano; lui rappresenta un Uno che ormai vive nell'Altro, tutto l'opposto dello gnostico Seraph, che ormai è invece a tutti gli effetti un' ALTER EGO, cioè colui che rappresenta in tutto un altro (con la 'a' minuscola), vale a dire Smith'

Insomma, il Neo puramente umano (corole-playero, mente e spirito) ce l'ha fatta, è libero dalla matrice e ormai pienamente consapevole e vivente in eterno della sua natura divina, oltre che umana; egli rappresenta l'uomo veramente 'upgraded', mentre dall'altra parte restano nell'ombra della morte ' da lui ugualmente equidistanti ' proprio Seraph, l''uomo' tutto spirituale che ha cercato camminando nelle vie della gnosi di divenire come Dio ('diventerete come lui' [Genesi 3, 5], disse il serole-playerente a Eva tentandola coll'albero della conoscenza), come anche lo stesso vecchio Merovingio, l'UNUS ET IDEM (cf. una sua battuta di Revolutions che ho già citato a riguardo su un vecchio post'), l''uomo' tutto carnale che di converso da quella matrice non ha mai voluto andarsene via.

Beh, Neo se ne è andato, e chissà quanti avranno fede di aspettarne il ritorno assieme a Sati'
Però ci restano questi ultimi due, l'anticristo Seraph (cioè il 'bad man' [parole 'paoline' di Sati] Smith) e il suo vecchio amico, il potente massone francese (che in Reloaded cerca di umanizzare/psicologizzare lo stesso Neo [ne riconosce le capacità comportamentali mostrate nello sbarazzarsi dei proiettili' e ne evidenzia la perdita di sangue dicendo 'è solo un uomo'' ma non vede dell'Altro in lui'], dimostrando così di avere anch'egli, dentro di sé, lo spirito dell'anticristo [cf. I Gv 4, 2-3]'): a loro il compito di riorganizzarci, con postmoderna 'razionalità' ' e abbracciando le due sfere, temporale e spirituale - un 'nuovo ordine mondiale''

'VIVERE EST COGITARE' (Cicerone)

.....................

Concludo il precedente post 'molto ostico e anche agnostico' (Arrigo Sacchi dixit!) con:

2) Il Seraph cartesiano

Qui il discorso rimanda in primis al classico 'cogito ergo sum', alias - ricollegandomi a quanto detto in precedenza - la remota prima pietra filosofica dell'edificio filosofico nichilistico-anticristiano (se il dato primo è il cogito, allora l''io sono' [del cristianissimo Cartesio] andrà poi via via sostituendosi all''Io sono', cioè a quella 'pietra angolare' teologica che è il Cristo)'

Il Seraph in meditazione potrebbe rimandare quindi a una pura espressione del cogito, cogito dal quale in ultima analisi deriverebbe ' al di là di ogni dubbio che fosse possibile avanzare in merito - la certezza del mio essere realmente in questo mondo, quandanche questo mondo fosse poi una mera materia (informatica), uno spazio vuoto (d'Altro), vale a dire quella res extensa che lascia l'uomo solo con se stesso (e i suoi razionali dubbi' cartesiani) e, alla lunga, nell'incredulità di un mondo metafisico (i sospetti' nitzscheani).

Poi, sempre restando a Cartesio, direi si potrebbe pensare che i Wacho suggeriscano implicitamente dell'altro: vi è una res cogitans ' la 'yellow power' osservata dall'eletto ' che deve comunque fare i conti, anche qui, con la 'macchina uomo', con i suoi istinti etc' ma in questo il controllato Seraph della sala da the rappresenta ' pur senz'ali - un perfetto esempio 'monacale' del cosiddetto' angelismo cartesiano: lo vediamo infatti mettersi a bere il suo sakè virtuale soltanto allorquando è arrivato in sala Neo, proprio perché ' come lasciano intendere latinamente i Wacho ' 'NUNC EST BIBENDUM''

Insomma: bisogna darsi al sakè' al momento giàsto, in inglese direi: 'for One's sake', per amor dell'Uno (ma Seraph intende the One [Neo-Cristo]' o semplicemente' the one [se stesso]' Mmmh, mi sa che col suo sakè ci vorrebbe l''antidoping''), e non per soddisfare i propri istinti meno angelici, la res extensa' e proprio questo fa Seraph, che in quel frangente ci mostra appunto la sua altissima capacità di meditabondo 'self control''

La filosofia dell'istinto, quella del turole-playeriloquio, del tutto 'out of control', non è quella di Seraph, bensì del decadente Merovingio, avvinazzato e alle prese col suo dolcetto taroccato' Seraph, in conronto lui, è 'ciceronianò, e non solo nel parlare, ma proprio nel viverècartesiana-mentè...

'''''''.

'La forma estrema del nichilismo sarebbe il sostenere che ogni fede, ogni tener per vero sia necessariamente falso' (Nietzsche)

'Non essere incredulo, ma credente!' (Gesù)

'Descartes fu il primo che ebbe il mirabile ardimento di considerare l'uomo come una macchina' (Nietzsche)
'La 'fede' è voler ignorare ciò che è verità' (Nietzsche)

'I ciechi vedono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono risanati, i sordi odono, i morti risorgono e la salvezza viene annunziata ai poveri. Beato chi non perderà la fede in me' (Gesù)
'Quelli che non vedono vedranno, e quelli che vedono diventeranno ciechi' (Gesù)

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3) Lo Smith nietzscheano

A proposito di nichilismo' forse un simbolico rimando a riguardo lo si potrebbe notare in una parte particolare della sequenza finale di Revolutions che vede scontrarsi Neo contro Smith: questi sferra un colpo che fa schiantare Neo prima contro una trave di legno, abbattendola, ed infine contro il muro, che nell'impatto finisce col mostrare una sorta di grossa tela di ragno'

Bene, in quella brevissima sequenza si potrebbero evidenziare, simbolizzati in quelle immagini, alcuni lineamenti della 'filosofia dell'anticristo' di Nietzsche, e mi spiego:

secondo il grande filosofo della volontà di potenza la tradizione giàdeo-cristiana ha messo in atto una vergognosa falsificazione della storia, che coincide con l'interole-playerretazione ecclesiastica in corso da migliaia di anni: in questo modo si fa leggere la storia nei termini di colpa e castigo, devozione e ricompensa, rispetto a Javeh, ed in questo gli stessi filosofi lungo i secoli appoggiarono la 'casta' ecclesiale e la sua menzogna dell''ordine morale universale' basato sulla Voluntas Dei dominante.

In questo quadro, citando lo stesso Nietzsche, 'la realtà significa: una certa categoria di uomini parassiti, che non vivono che a spese di tutte le forme sane della vita, quella del sacerdote' (par. 26 ['L'anticristo. Maledizione del cristianesimo']); il filosofo si scaglia contro il 'vampirismo di sanguisughe pallide e sotterranee!' (p. 49): se Cristo e la sua buona novella avevano soppresso la distanza fra l'uomo e Dio - la stessa dottrina ecclesiastica giàdaica (p. 33) - in seguito purtoppo tornò la casta, la ripetizione dell'istinto sacerdotale giàdaico e l'invenzione di una forma dell'esistenza anche più astratta di prima, 'di una visione del mondo anche più irreale' (p. 27), e quel 'regno dei cieli' che era 'uno stato del cuore' (p. 34) ' 'non una fede, ma un operare' (p. 39) - se ne ritornò dogmaticamente a situarsi nell''al di là', nel 'dopo la morte' e altre 'grossolanità ecclesiastiche' (p. 34) quali il 'giàdizio finale', l''immortalità dell'anima' e l''anima' stessa. Il 'mondo delle finzioni pure' (p. 15):'solo cause immaginarie; (') solo effetti immaginari' (p. 15).

'L'idea di colpevolezza e di castigo, tutto 'l'ordine morale del mondo' sono stati inventati contro la scienza, contro la liberazione dell'uomo dalle mani del sacerdote' L'uomo non deve uscire di sé, deve guardare in se stesso; non deve guardare dentro le cose con ragione e prudenza, come un apprendista, non deve guardare affatto: deve soffrire' E deve soffrire in modo che abbia sempre bisogno del sacerdote' (p. 49).

'Ed è qui che comincia la mia nausea' (p. 38): 'anche il sacerdote, come qualsiasi altra persona, sa che non c'è più né 'Dio', né 'peccato', né 'Salvatore'; e che l''ordine morale universale' ed il 'libero arbitrio' sono menzogne; (') tutte le idee della Chiesa sono riconosciute per quel che realmente sono, (') il sacerdote stesso è riconosciuto per quel che effettivamente è: la specie più nociva del parassita, il vero ragno velenoso della vita' (') Tutti sanno questo, e malgrado ciò, tutto rimane nell'antico stato di cose' (p. 38), non più con l'ebreo e il suo Dio unico ma col 'cristiano, questa ultima ratio della menzogna' (p. 44), e il suo Figlio unico di Dio.

E la stessa metafisica dei filosofi è dunque per Nietzsche una grande ragnatela che, in appoggio alla casta sacerdotale, scinde 'uomo' e 'Dio' e trasforma lo stesso Cristo ' che in sé sarebbe stato un divino superuomo anche per Nietzsche ' in un Dio-ragno, un 'Dio degenerato in contraddizione della vita invece di essere la trasfigurazione della medesima ed il suo eterno ' (p. 18): 'i più scialbi fra gli anemici lo dominarono; i signori metafisici, questi albini del pensiero, tesserono intorno a lui finché, ipnotizzato dai loro movimenti, si mutò lui stesso in ragno, in metafisico', un ragno che dipana il mondo fuori di sé, 'sub specie Spinozae' (p. 17), passando dalle potenze della natura (che almeno ne rispecchiavano esternamente la realtà interna: il potente Dio d'Israele veteotestamentario, metropolita) alle miserie e infermità (cosmopolite) che rimandano ad una sua neotestamentaria 'castrazione contronatura' (p. 16): il suo regno universale (la sua innaturale tela di ragno) è quello della Croce: 'un regno dei ceti infimi, un ospedale, un regno del sottosuolo, un regno del ghetto. Ed è pallido, debole, décadent lui stesso' (p. 17), oltre a quelle disgraziate vittime catturate sulla sua ragnatela'

Detto tutto ciò, tornando adesso a Revolutions direi che in quella scena potremmo veder simbolizzata proprio la rappresentazione filosofica dell'aspra lotta senza quartiere fra Dioniso-Smith e il Crocefisso-Neo, in un frangente (momento storico: 'Quella che racconto è la storia dei prossimi due secoli' [scrisse Nietzsche nel 1888]') nel quale il primo - l'anticristo - sembra avere la meglio. Ecco allora che il 'Servo sofferente' (il Neo vestito da sacerdote..). viene fatto schiantare dapprima contro la trave di legno (simbolicamente: 'la croce come contrassegno per la più tenebrosa cospirazione che sia mai esistità [p. 62]) e poi contro il muro, svelando infine quella tela di ragno che è l'immagine sintesi del pensiero nietzscheano.

Abbiamo così da una parte Dioniso e dall'altra il Crocefisso, da una parte la laica volontà di potenza - tutta tesa ad abbattere il Simbolo e svelare la Cospirazione - e dall'altra la sacerdotale volontà del nulla, da una parte il superuomo col suo modo di pensare divino e dall'altra' quel disgraziato dell''uomo ragno' col suo pensare intrinsecamente nichilistico, da una parte una fede filosofica (Dioniso come divinità e come filosofo al contempo) e dall'altra una fede teologica (alias il decadimento di un Dio-ragno, che se ne sta lì sulla ragnatela costruitagli da quei metafisici che hanno scisso il piano del divino da quello dell'esistenza).

Insomma lo Smith con gli occhi dell'Oracolo vede quello, uno pseudo cristiano sempre più esangue, figlio di una ragnatela imbastita nei secoli dagli 'albini del pensiero' (cf. gli scagnozzi gemelli - il teologo e il filosofo - a servizio di quell''ecclesiastico Dracula' del Merovingio'), un uomo solo èsenza Diò, in 'stato di disgrazià, che sta vivendo un esistere inautentico, come inautentica e irreale è la stessa matrix'
Purtroppo per lui, sino alla fine non riesce a vedere, invece, che anche Neo sta vivendo la buona novella dell'unità tra Dio e l'uomo tanto decantata dal superuomo: la 'macchina' Neo è in connessione col Deus ex machina che sta osservando tutto dall''altro mondo', a 01'
E così Dioniso-Smith, che tanto si era dato da fare per far luce a Neo della loro intima connessione (gli aveva pure regalato un auricolare), alla fine non è consapevole dell'unica connessione ('meta-fisica') che risulterà decisiva per la sorte di entrambi.

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'Vedo davanti a me una possibilità (') Cesare Borgia papa' Mi si comprende' (') la vittoria che solo io ardisco chiedere ora ' Con ciò sarebbe rimasto soppresso il cristianesimo!' (p. 61)
'Solo il dopodomani mi apparterrà. Alcuni nascono postumi' (Intr)..

'Odieranno la prostituta, la lasceranno nuda e priva di tutto, divideranno la sua carne e distruggeranno i suoi resti col fuoco' (Ap 17, 16)
'State attenti, però: il Signore dice: 'Io vengo all'improvviso, come un ladro'. Beato chi è sveglio e ha i suoi vestiti a portata di mano! Non gli toccherà andare in giro nudo e vergognarsi davanti alla gente' (Ap 16, 15).

Dopo aver intrapreso una via di totale distacco da Matrix e aver percorso la mia via della saggezza sono riuscito a trovare il reale bandolo della matassa, ossia il motivo e la ragione per cui Matrix non risponde alle nostre domande.

Matrix è strutturato come un calderone con una serie di loop logici, indi percui è naturale poi porsi tante domande e fare tante supposizioni, perchè dalle supposizioni come fa Ericrap andiamo a cercare le risposte.

L'impostazione di un loop logico è quella per la quale nessuna risposta logica può realmente senza ombra di dubbio applicarsi alla nostra domanda. Ciò ci pone nella situazione di cercare di porsi altre domande che possano a loro volta intrecciarsi con l'esito della prima risposta. Questo processo è infinito perchè ogni domanda può essere travisata da 2 differenti visioni.

Il loop logico rappresenta il bivio della vita, ed è per questo che dissi che al tempo risvegliare un essere senziente a questi livelli può essere pericoloso e per il quale dissi che tale film poteva diventare pericoloso verso soggesti predisposti al risveglio.

L'unica soluzione del loop logico o qualsivoglia della scelta di che strada percorrere è risposto brillantemente da Andy, poichè nel satori della conoscenza Neo si abbandona alla realtà che egli riconosce propria e cessa di farsi quelle domande che l'avevano portato sino a quel punto.

L'altezza delle proprie risposte corrisponde sempre alla posta in palio delle nostre domande....

Scusate il commento scintoistico kunfuoico... 😀 :sunny:

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